In un quarto di secolo il settore degli audiovisivi ha subito una rivoluzione. La digitalizzazione delle informazioni ha determinato cambiamenti sostanziali. La distanza tra la pellicola e il nastro magnetico e il bit è enorme. Allora, perché riproporre in ebook un manuale pubblicato venticinque anni fa?
Tutto è incominciato come un esperimento. L'intenzione era quella di mettere a fuoco i passaggi necessari per fare un ebook, partendo da un volumetto di cui restano poche copie ingiallite. Un testo dall'impaginazione complessa, sia per la presenza di caratteri e corpi tipografici diversi sia per la quantità di tabelle e di illustrazioni.
Si è subito rivelato un lavoraccio. La prima difficoltà è
stata il riconoscimento ottico del testo, a causa della qualità scadente della stampa: la ricostruzione è stata molto più impegnativa di una normale correzione di bozze.
Messi a posto i testi, ho fatto alcune prove di conversione con i più noti programmi professionali di impaginazione. Risultati terrificanti. Peggiori di quelli che avevo verificato con il primo “esercizio” di conversione, il mio libro L'anomalia
(Iacobelli, 2009). Il tempo necessario per correggere le bizzarrie del software era troppo lungo per una produzione professionale o commerciale.
Dopo molti tentativi ho messo a punto un flusso di lavoro che passa attraverso diversi programmi shareware o freeware, ciascuno dei quali risolve uno specifico problema. Così ho raggiunto un discreto compromesso tra qualità del prodotto e i tempi di lavorazione.
Alla fine ho fatto vedere il l'ebook ad alcuni amici. E più di uno ha osservato che il contenuto del libro è ancora interessante. Un po' per il richiamo ad apparecchi e tecnologie che allora erano all'avanguardia e oggi sono da museo (ma che costituiscono la base - dimenticata - per usare bene ciò che abbiamo oggi). Un po' perché i capitoli sulla pratica della comunicazione restano attuali sotto molti aspetti.
Allora ho deciso di pubblicarlo.
Il risultato è accettabile? Decida il lettore. Per me l'esperimento è in buona parte riuscito,
considerando che le dimensioni e le capacità di visualizzazione degli attuali schermi e-paper non sono adatte alle illustrazioni che contengono piccoli dettagli.
Per me è stata anche una specie di operazione-nostalgia. Queste pagine mi hanno fatto ricordare un modo di lavorare ormai scomparso. Fatto di tanta manualità e pazienza certosina. Con la fatica fisica di spostare continuamente apparecchiature pesanti e ingombranti. Mentre i rapporti con i clienti erano in qualche modo più “umani” di quelli di oggi. Siamo cambiati noi, insieme alla tecnologia?
Il digitale ci fa risparmiare tempo e denaro. Il passaggio dall'idea al prodotto finito è quasi sempre semplice e veloce. Il risultato si vede subito. Ma, ora come allora, non basta la tecnologia: occorre “saper fare”.
Alla fine dei conti, oggi il lavoro del comunicatore non è più facile o più gratificante di venticinque anni fa, quando la comunicazione d'impresa era un'attività artigianale, fatta di continui esperimenti e lenti progressi. Servono sempre le basi teoriche, la pratica, la conoscenza dei mezzi. Che nel nostro tempo sono spesso sottovalutate. Come si vede da tanta cattiva comunicazione, affidata al software più che alle competenze e all’impegno dei comunicatori.
Credo che quelle competenze e quell'impegno emergano in più di una pagina di questo libro. E' per questo che lo offro come un omaggio a quanti sapranno coglierne il senso. Sono convinto che
chi è attratto da un ebook che riproduce un vecchio manuale,
sia qualcuno che conserva una curiosità e un senso del progresso da apprezzare. A queste persone va il mio ringraziamento. E, se per caso tra loro c'è qualche giovane, anche il mio incoraggiamento.
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