Queste pagine sono nate nell'ormai lontano 2006 sul mio sito MCreporter.info, dove si parlava di
giornalismo e di informazione. Ritornano su Tabulas
perché non ha fine la difesa della lingua italiana e del senso
comune nella scrittura.
Ho smesso di aggiornare MCreporter quando ho capito
che l'adagio di Luigi Barzini iunior «Fare il
giornalista è faticoso, ma è sempre meglio che
lavorare» non funziona più. Ai nostri giorni bisogna
dire «Fare il giornalista è faticoso, ma sarebbe
meglio lavorare». Perché oggi in Italia il lavoro
del giornalista free-lance è così sottopagato che
pochi se lo possono permettere. Comunque è umiliante.
Ora il mio impegno è sui libri, l'editoria (i
nuovi libri, la nuova editoria soprattutto) e la
scrittura. Un campo nel quale vale più che mai l'idea
che aveva fatto nascere Lingua lessa e cervello
fritto.
Vale dunque anche per i libri la premessa scritta nel
2006. Questa:
Amo la buona tavola, ma ci sono alcuni cibi
che non posso sopportare da quando ero bambino. Tra
questi la lingua lessa e il cervello fritto.
Purtroppo non riesco a liberarmene. La lingua lessa
mi viene quotidianamente somministrata da giornali,
radiogiornali e telegionali. Per non parlare dell'
internet.
La lingua italiana è
bollita in un brodo di sciatteria, di frasi fatte,
di sgrammaticature da matita blu.
Cervello fritto. Il mio, il nostro. Notizie
inesatte, gonfiate, superficiali. Ritornelli
ossessivi di false verità. Pubblicità cretine e
ingannevoli ripetute con costanza ipnotica.
Un'altro piatto che trovo indigesto: rognoni trifolati.
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