IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
PROMULGA
la seguente legge approvata dall'Assemblea Costituente il 20 gennaio 1948
Art. 1 - (Definizione di stampa o stampato)
Sono considerate stampe o stampati, ai fini di questa legge, tutte le
riproduzioni tipografiche o comunque ottenute con mezzi meccanici o
fisico-chimici in qualsiasi modo destinate alla pubblicazione.
Art. 2 - (Indicazioni obbligatorie sugli stampati)
Ogni stampato deve indicare il luogo e l'anno della pubblicazione, nonché il
nome e il domicilio dello stampatore e, se esiste, dell'editore.
I giornali, le pubblicazioni delle agenzie d'informazioni e i periodici di
qualsiasi altro genere devono recare la indicazione:
del luogo e della data della pubblicazione;
del nome e del domicilio dello stampatore;
del nome del proprietario e del direttore o vice direttore responsabile.
All'identità delle indicazioni, obbligatorie e non obbligatorie, che
contrassegnano gli stampati, deve corrispondere identità di contenuto in tutti
gli esemplari.
Art. 3 - (Direttore responsabile)
Ogni giornale o altro periodico deve avere un direttore responsabile.
Il direttore responsabile deve essere cittadino italiano e possedere gli altri
requisiti per l'iscrizione nelle liste elettorali politiche.
Può essere direttore responsabile anche l'italiano non appartenente alla
Repubblica, se possiede gli altri requisiti per la iscrizione nelle liste
elettorali politiche.
Quando il direttore sia investito di mandato parlamentare, deve essere nominato
un vice direttore, che assume la qualità di responsabile.
Le disposizioni della presente legge, concernenti il direttore responsabile, si
applicano alla persona che assume la responsabilità ai sensi del comma
precedente.
Art. 4 - (Proprietario)
Per poter pubblicare un giornale o altro periodico, il proprietario, se
cittadino italiano residente in Italia, deve possedere gli altri requisiti per
l'iscrizione nelle liste elettorali politiche.
Se il proprietario è cittadino italiano residente all'estero, deve possedere
gli altri requisiti per l'iscrizione nelle liste elettorali politiche.
Se si tratta di minore o di persona giuridica, i requisiti indicati nei commi
precedenti devono essere posseduti dal legale rappresentante.
I requisiti medesimi devono essere posseduti anche dalla persona che esercita
l'impresa giornalistica, se essa è diversa dal proprietario.
Art. 5 - (Registrazione)
Nessun giornale o periodico può essere pubblicato se non sia stato
registrato presso la cancelleria del tribunale, nella cui circoscrizione la
pubblicazione deve effettuarsi.
Per la registrazione occorre che siano depositati nella cancelleria:
1) una dichiarazione, con le firme autenticate del proprietario e del direttore
o vice direttore responsabile, dalla quale risultino il nome e il domicilio di
essi e della persona che esercita l'impresa giornalistica, se questa è diversa
dal proprietario, nonché il titolo e la natura della pubblicazione;
2) i documenti comprovanti il possesso dei requisiti indicati negli artt. 3 e 4;
3) un documento da cui risulti l'iscrizione nell'albo dei giornalisti, nei casi
in cui questa sia richiesta dalle leggi sull'ordinamento professionale;
4) copia dell'atto di costituzione o dello statuto, se proprietario è una
persona giuridica.
Il presidente del tribunale o un giudice da lui delegato, verificata la
regolarità dei documenti presentati, ordina, entro quindici giorni,
l'iscrizione del giornale o periodico in apposito registro tenuto dalla
cancelleria.
Il registro è pubblico.
Art. 6 - (Dichiarazione dei mutamenti)
Ogni mutamento che intervenga in uno degli elementi enunciati nella
dichiarazione prescritta dall'articolo 5, deve formare oggetto di nuova
dichiarazione da depositarsi, nelle forme ivi previste, entro quindici giorni
dall'avvenuto mutamento, insieme con gli eventuali documenti.
L'annotazione del mutamento è eseguita nei modi indicati nel terzo comma
dell'art. 5.
L'obbligo previsto nel presente articolo incombe sul proprietario o sulla
persona che esercita l'impresa giornalistica, se diversa dal proprietario.
Art. 7 - (Decadenza della registrazione)
L'efficacia della registrazione cessa qualora, entro sei mesi dalla data di
essa, il periodico non sia stato pubblicato, ovvero si sia verificata nella
pubblicazione una interruzione di oltre un anno.
Art. 8 - (Risposte e rettifiche)
Il direttore o, comunque, il responsabile è tenuto a fare inserire
gratuitamente nel quotidiano o nel periodico o nell'agenzia di stampa le
dichiarazioni o le rettifiche dei soggetti di cui siano state pubblicate
immagini od ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da
essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità, purché le
dichiarazioni o le rettifiche non abbiano contenuto suscettibile di
incriminazione penale.
Per i quotidiani, le dichiarazioni o le rettifiche di cui al comma precedente
sono pubblicate, non oltre due giorni da quello in cui è avvenuta la richiesta,
in testa di pagina e collocate nella stessa pagina del giornale che ha riportato
la notizia cui si riferiscono.
Per i periodici, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, non oltre il
secondo numero successivo alla settimana in cui è pervenuta la richiesta, nella
stessa pagina che ha riportato la notizia cui si riferisce.
Le rettifiche o dichiarazioni devono fare riferimento allo scritto che le ha
determinate e devono essere pubblicate nella loro interezza, purché contenute
entro il limite di trenta righe, con le medesime caratteristiche tipografiche,
per la parte che si riferisce direttamente alle affermazioni contestate.
Qualora, trascorso il termine di cui al secondo e terzo comma, la rettifica o
dichiarazione non sia stata pubblicata o lo sia stata in violazione di quanto
disposto dal secondo, terzo e quarto comma, l'autore della richiesta di
rettifica, se non intende procedere a norma del decimo comma dell'articolo 21,
può chiedere al pretore, ai sensi dell'articolo 700 del codice di procedura
civile, che sia ordinata la pubblicazione.
La mancata o incompleta ottemperanza all'obbligo di cui al presente articolo è
punita con la sanzione amministrativa da lire 15.000.000 a lire 25.000.000.
La sentenza di condanna deve essere pubblicata per estratto nel quotidiano o nel
periodico o nell'agenzia. Essa, ove ne sia il caso, ordina che la pubblicazione
omessa sia effettuata.
Art. 9 - (Pubblicazione obbligatoria di sentenze)
Nel pronunciare condanne per reato commesso mediante pubblicazione in un
periodico, il giudice ordina in ogni caso la pubblicazione della sentenza,
integralmente o per estratto, nel periodico stesso. Il direttore responsabile è
tenuto a eseguire gratuitamente la pubblicazione a norma dell'art. 615, primo
comma, del Codice di procedura penale.
Art. 10 - (Giornali murali)
Il giornale murale, che abbia un titolo e una normale periodicità di
pubblicazione, anche se in parte manoscritto, è regolato dalle disposizioni
della presente legge.
Nel caso di giornale murale a copia unica, è sufficiente, agli effetti della
legge 2 febbraio 1939, n. 374, che sia dato avviso della affissione
all'autorità di pubblica sicurezza.
L'inosservanza di questa norma è punita ai sensi dell'art. 650 del Codice
penale.
I giornali murali sono esenti da ogni gravame fiscale.
Art. 11 - (Responsabilità civile)
Per i reati commessi col mezzo della stampa sono civilmente responsabili, in
solido con gli autori del reato e fra di loro, il proprietario della
pubblicazione e l'editore.
Art. 12 - (Riparazione pecuniaria)
Nel caso di diffamazione commessa col mezzo della stampa, la persona offesa
può chiedere, oltre il risarcimento dei danni ai sensi dell'art. 185 del Codice
penale, una somma a titolo di riparazione. La somma è determinata in relazione
alla gravità dell'offesa ed alla diffusione dello stampato.
Art. 13 - (Pene per la diffamazione)
Nel caso di diffamazione commessa col mezzo della stampa, consistente
nell'attribuzione di un fatto determinato, si applica la pena della reclusione
da uno a sei anni e quella della multa non inferiore a lire 500.000.
Art. 14 - (Pubblicazioni destinate all'infanzia o
all'adolescenza)
Le disposizioni dell'art. 528 del Codice penale si applicano anche alle
pubblicazioni destinate ai fanciulli ed agli adolescenti, quando, per la
sensibilità e impressionabilità ad essi proprie, siano comunque idonee a
offendere il loro sentimento morale od a costituire per essi incitamento alla
corruzione, al delitto o al suicidio. Le pene in tali casi sono aumentate.
Le medesime disposizioni si applicano a quei giornali e periodici destinati
all'infanzia, nei quali la descrizione o l'illustrazione di vicende poliziesche
e di avventure sia fatta, sistematicamente o ripetutamente, in modo da favorire
il disfrenarsi di istinti di violenza e di indisciplina sociale.
Art. 15 - (Pubblicazioni a contenuto impressionante o
raccapricciante)
Le disposizioni dell'art. 528 del Codice penale si applicano anche nel caso
di stampati i quali descrivano o illustrino, con particolari impressionanti o
raccapriccianti, avvenimenti realmente verificatisi o anche soltanto immaginari,
in modo da poter turbare il comune sentimento della morale o l'ordine familiare
o da poter provocare il diffondersi di suicidi o delitti.
Art. 16 - (Stampa clandestina)
Chiunque intraprenda la pubblicazione di un giornale o altro periodico senza
che sia stata eseguita la registrazione prescritta dall'art. 5, è punito con la
reclusione fino a due anni o con la multa fino a lire 500.000.
La stessa pena si applica a chiunque pubblica uno stampato non periodico, dal
quale non risulti il nome dell'editore né quello dello stampatore o nel quale
questi siano indicati in modo non conforme al vero.
Art. 17 - (Omissione delle indicazioni obbligatorie sugli
stampati)
Salvo quanto è disposto dall'articolo precedente, qualunque altra omissione
o inesattezza nelle indicazioni prescritte dall'articolo 2 o la violazione
dell'ultimo comma dello stesso articolo è punita con la sanzione amministrativa
sino a lire 100.000.
Art. 18 - (Violazione degli obblighi stabiliti
dall'articolo 6)
Chi non effettua la dichiarazione di mutamento nel termine indicato nell'art.
6, o continua la pubblicazione di un giornale o altro periodico dopo che sia
stata rifiutata l'annotazione del mutamento, è punito con la sanzione
amministrativa fino a lire 250.000.
Art. 19 - (False dichiarazioni nella registrazione di
periodici)
Chi nelle dichiarazioni prescritte dagli artt. 5 e 6 espone dati non conformi
al vero è punito a norma del primo comma dell'art. 483 del Codice penale.
Art. 20 - (Asportazione, distruzione o deterioramento di
stampati)
Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state
osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita,
distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più
grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni.
Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la
stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state
osservate le prescrizioni di legge.
La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo
pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a
pubblica vendita.
Per i reati suddetti si procede per direttissima.
Art. 21 - (Competenza e forme del giudizio)
La cognizione dei reati commessi col mezzo della stampa appartiene al
tribunale, salvo che non sia competente la Corte di assise.
Non è consentita la rimessione del procedimento al pretore.
Al giudizio si procede col rito direttissimo.
È fatto obbligo al giudice di emettere in ogni caso la sentenza nel termine
massimo di un mese dalla data di presentazione della querela o della denuncia.
La competenza per i giudizi conseguenti alle violazioni delle norme in tema di
rettifica, di cui all'articolo 8 della presente legge, appartiene al pretore.
Al giudizio si procede con il rito direttissimo.
È fatto obbligo:
a) al pretore di depositare in ogni caso la sentenza entro sessanta giorni dalla
presentazione della denuncia;
b) al giudice di appello di depositare la sentenza entro quarantacinque giorni
dalla scadenza del termine per la presentazione dei motivi di appello;
c) alla Corte di cassazione di depositare la sentenza entro sessanta giorni
dalla scadenza del termine per la presentazione dei motivi del ricorso.
I processi di cui al presente articolo sono trattati anche nel periodo feriale
previsto dall'articolo 91 dell'ordinamento giudiziario approvato con R.D. 30
gennaio 1941, n. 12.
La colpevole inosservanza dell'obbligo previsto nel settimo comma costituisce
infrazione disciplinare.
In ogni caso, il richiedente la rettifica può rivolgersi al pretore affinché,
in via d'urgenza, anche ai sensi degli articoli 232 e 219 del codice di
procedura penale, ordini al direttore la immediata pubblicazione o la
trasmissione delle risposte, rettifiche o dichiarazioni.
Art. 22 - (Periodici già autorizzati)
Per i giornali e gli altri periodici autorizzati ai sensi delle leggi
precedenti la registrazione prescritta dall'articolo 5 deve essere effettuata
nel termine di quattro mesi dall'entrata in vigore della presente legge.
Art. 23 - (Abrogazioni)
Sono abrogati il regio decreto-legge 14 gennaio 1944, n. 13, e ogni altra
disposizione contraria o incompatibile con quelle della presente legge.
Art. 24 - (Norme di attuazione)
Il Governo emanerà le norme per l'attuazione della presente legge.
Art. 25 - (Entrata in vigore della legge)
La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta
ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a
chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
Codice penale
Art. 663-bis (Divulgazione di stampa clandestina)
Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque in qualsiasi modo divulga
stampe o stampati pubblicati senza l'osservanza delle prescrizioni di legge
sulla pubblicazione e diffusione della stampa periodica e non periodica, è
punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da lire duecentomila a un
milione duecentomila.
Per le violazioni di cui al presente articolo non è ammesso il pagamento in
misura ridotta previsto dall'articolo 16 della legge 24 novembre 1981, n. 689.
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