Le tecnologie hanno fatto dell'Europa una
colonia degli USA. Viviamo, lavoriamo e
comperiamo agli ordini di Microsoft, di
Google, di Apple e di Amazon. Che da noi non
pagano neanche le tasse. Che cosa si può
fare?
Dopo un anno di discussioni il Parlamento
francese ha approvato una legge che fin
dalla sua presentazione è stata battezzata
"anti-Amazon". Oltre a confermare
il divieto di applicare sconti sui libri
superiori al 5 per cento del prezzo di
copertina (norma che risale al 1981), la
nuova legge dice che, se si applica lo
sconto, non è consentita la spedizione
gratuita (vedi La fin de la gratuité
des frais de port pour les livres
définitivement adoptée).
Ricorda da vicino la nostra legge
128/2011 "Nuova disciplina del prezzo dei libri",
voluta dai librai (sempre contro Amazon e i
supermercati), che dice di mirare "al sostegno della creatività
letteraria, alla promozione del libro e della lettura,
alla diffusione della cultura, alla tutela del
pluralismo dell'informazione". E limita lo sconto
al 15 per cento, ma con eccezioni che spesso
vanificano il principio.
Chiunque, a cominciare da Amazon Francia,
si accorge subito che per aggirare la nuova
legge basta applicare un prezzo di
spedizione pari a un centesimo di euro,
mantenendo lo sconto.
Una legge inutile dunque. Anzi, stupida.
"Primordiale" è l'aggettivo usato
dalla ministra francese della cultura. Ma
tant'è.
La colonizzazione commerciale e culturale
dell'Europa è il risultato di decenni di
mancato sviluppo, di spreco di risorse, di
occasioni mancate. Se il Vecchio Continente
vuole fermare l'invasione può farlo solo
con prodotti migliori e più innovativi, con
servizi più efficienti, con prezzi più
convenienti. E' il libero mercato, bellezza.
Già, il libero mercato, idea-guida
dell'Europa. Che, proprio in nome del libero
mercato, dovrebbe bocciare la nuova legge
francese. Stiamo a vedere.
Per restare in argomento, da noi spunta
ancora la proposta di imporre la partita IVA
italiana a chi fa pubblicità on line in
Italia. Per far pagare le tasse in Italia a
tutti gli operatori che vendono anche sul
mercato di casa nostra, dicono i sostenitori
della bizzarra proposta. I quali, con ogni
evidenza, ignorano che la Rete è globale e
le aziende che fanno pubblicità on line
hanno sedi in tutto il mondo e vendono in
tutto il mondo.
C'è un solo sistema per far pagare le
tasse dove viene prodotto il reddito:
abbassarle, in modo che sia conveniente
pagarle qui piuttosto che altrove. Sempre
perché viviamo in un mondo di libero
mercato e a nessuno conviene tornare
indietro.
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