Due minuti per parlare di
un libro. O di libri. Opinioni personali, non note precotte
dagli uffici stampa degli editori. Una rubrica settimanale su
un mezzo efficace come la radio, quando si tratta di pensieri,
di idee o di fantasie.
I libri alla radio non sono una novità. Ma Radio Libri è
qualcosa di nuovo, perché parla di libri come se ne
discute tra amici. Sai, ho letto l'ultimo romanzo di....
non è all'altezza dei precedenti, ma la vicenda è
intrigante. Io invece ho letto il cosiddetto best-seller
di... Lascia perdere, è il solito successo pompato dal
marketing, una scrittura banale per una storia scontata
(metti al posto dei puntini l'autore che vuoi).
E' facile mettere insieme una rubrica o un blog sui
libri, facendo passare per recensioni le note stampa degli
editori o le auto-recensioni degli scrittori. E può
essere anche redditizio. Ma non è interessante per chi
ama veramente leggere.
Va' su Google, scrivi il titolo di un libro di successo
tra virgolette e aggiungi "recensione". Poi
scartabella tra i risultati. Trovi una quantità di
sedicenti recensioni tutte uguali (e ugualmente entusiastiche),
insieme a poche che appaiono autentiche. Le prime sono
preconfezionate dagli editori, le seconde sono scritte con
pazienza da qualcuno che ha veramente letto il libro e ha
voglia di mettere in comune la sua esperienza.
Anche alla televisione le "comparsate" degli
autori più noti seguono un copione fisso, concordato con
l'editore di turno. Solo in qualche caso vivacizzato dalla
bravura del conduttore. Stessa solfa alla radio, dove
passano anche cosiddette recensioni, che sono pura
pubblicità mascherata.
Già, la radio. E' spesso un sottofondo discreto. Ti fa compagnia senza disturbare. A
un tratto qualcosa attira la tua attenzione. Allora alzi
un po' il volume e ascolti meglio. Se stai guidando il
viaggio diventa meno noioso. Se stai lavorando è una
scusa per prendere fiato.
Ho sempre amato la radio, quasi quanto i libri (la scrittura, la fotografia, il
video sono un'altra cosa, sono il mestiere). E mi è capitato, molti anni fa, di
scrivere una lunga serie di testi per Rai-Isoradio. Poi basta.
Ma un giorno ho incontrato Cesare Protettì, direttore
dell'agenzia Italia Stampa, che distribuisce contenuti
alle radio private. Tra una chiacchiera e l'altra è
uscita l'idea di una rubrica di buone letture. E in pochi
giorni è nata Radio Libri.
Qui c'è
l'embrione di quello che sarà il sito di Radio Libri. Una
piccola cosa, tanto per incominciare ad approfondire i temi della
lettura - anche "elettronica" - che in due
minuti di radio devono per forza restare sospesi in una
sintesi a volte estrema.
Radio Libri è un esperimento, anzi un tentativo. O, se
preferisci, una scommessa.
Il suo futuro è nelle tue mani di lettore di Tabulas e,
spero, da oggi ascoltatore di Radio Libri. Scrivimi nel
blog di Tabulas, metti un link nel tuo, parlane in giro.
Perché se Radio Libri avrà successo, allora sarà
facile trovare uno sponsor che la faccia crescere.
Altrimenti sarà una scommessa perduta.
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