"Vizi e virtù del copyright" è il sottotitolo di questo libro edito
da Egea. Un saggio
interessante e completo, di facile lettura. Utile per chi è interessato a capire uno dei problemi cruciali
del nostro tempo.
Copyright significa letteralmente "diritto di copia". Espressione
piuttosto fuorviante, perché oggi nella maggior parte dei casi vuol dire
"divieto di copia". E' più chiara la definizione dell'ordinamento
civilistico europeo, che suona: "Diritto d'autore e diritti connessi".
Dove tra i diritti connessi ci sono in primo luogo quelli che l'autore cede
all'editore.
Fra l'altro le due espressioni non indicano esattamente la stessa cosa. Per
il diritto anglosassone, col "diritto di copia" si sottolineano gli
aspetti patrimoniali, mentre nel "diritto d'autore" sono in primo
piano i diritti morali.
Tuttavia si parla di "copyright" anche quando ci si riferisce al
diritto d'autore. Così cresce la confusione.
Fabio Macaluso scioglie il pasticcio con mano sicura. Il piccolo libro spiega
con molta chiarezza ogni aspetto della materia, mette in luce le contraddizioni
delle norme e la loro inadeguatezza al nuovo mondo creato dalle tecnologie
dell'informazione. Mondo che l'autore dimostra di conoscere bene e amare fino a
un certo punto, con il distacco che è essenziale per non lasciarsi trascinare
dall'entusiasmo o dall'avversione.
E Mozart finì in una fossa comune è un'opera divulgativa scritta con
molta chiarezza. Ma non superficiale. I diversi aspetti delle normative sono
esaminati nel dettaglio, con molti richiami a casi significativi. Così il
libro si rivela utile anche per chi ha una preparazione in campo legale, ma
vuole incominciare ad approfondire la materia.
Alla fine c'è una serie di proposte per un'ormai indispensabile riscrittura
delle norme. Proposte che qualcuno può trovare sorprendenti, ma che dovrebbero
essere lette, anzi studiate con molta attenzione, dai legislatori di tutto il
mondo.
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