L'ebook può cambiare il mondo dell'editoria. L'ebook
cambierà l'editoria. L'editoria sta cambiando grazie alla
diffusione degli ebook. Sono affermazioni indiscutibili. Perché
è indiscutibile che l'ebook consente a chiunque di
pubblicare libri che possono raggiungere un pubblico
enorme, senza passare attraverso un editore.
Come spesso accade, tra il dire e il fare c'è di mezzo
il mare. Le difficoltà non sono poche. Ecco un semplice
elenco, tutt'altro che completo.
1. "Fabbricare" un ebook, sfruttando
le numerose applicazioni che si trovano in circolazione,
non è difficile. Il problema è farlo bene. Per questo
non basta il software: occorre una certa competenza di
progettazione e di grafica editoriale. Se l'ebook non è
ben fatto, se si legge con fatica, è difficile che il
pubblico lo accetti.
2. Per realizzare l'obiettivo descritto al primo
punto, è necessario conoscere le "macchine per
leggere" e adattare il contenuto da pubblicare alle
caratteristiche di diverse "macchine". Quindi alle
competenze editoriali si devono aggiungere alcune
competenze informatiche.
3. Alle competenze editoriali e informatiche si deve
aggiungere la conoscenza del mercato, dei diversi
"ecosistemi" in cui si divide il mondo dei libri
elettronici e dei canali distributivi. Questi ultimi sono
i nuovi intermediari del libro: si può fare a meno
dell'editore, ma è consigliabile servirsi di un sistema di distribuzione degli
ebook.
4. Per il successo dei libri di carta è
fondamentale il marketing tradizionale. Per i libri
elettronici il marketing è nell'uso dei social network ed
è legato alla visibilità dell'opera attraverso i motori
di ricerca. Dunque per vendere un ebook occorre una
ulteriore competenza, oltre a quelle che ho appena
elencato: la conoscenza dei meccanismi della Rete.
5. Il punto precedente richiama una diffusa
affermazione, secondo la quale il successo di un libro
deriva per il 5 per cento dalla sua qualità e per il 95
per cento dal marketing (le percentuali possono variare,
di poco, a seconda dei punti di vista). Nel campo degli
ebook la situazione può essere più favorevole ai buoni
libri, perché alla fine il giudice è il pubblico. Il passaparola
sulla Rete è la migliore
promozione di un testo valido.
6. La Rete sta per essere invasa da una
quantità enorme di ebook spazzatura. In molti casi può
verificarsi lo stesso problema che affligge gli editori
tradizionali: la difficoltà di individuare i buoni libri
in un mare sterminato di proposte editoriali di scarsa
qualità.
7. In Italia il mercato degli ebook è ancora
una frazione infinitesimale del mercato librario. I grandi
numeri sono un miraggio. E non potranno mai essere quelli
dei libri in lingua inglese, per il semplice fatto che il
pubblico anglofono è enormemente più grande di quello
che parla la nostra lingua. Poche illusioni: l'ebook in
italiano da un milione di copie non è dietro l'angolo.
Da tutto questo si capisce come il self-publishing non
sia una cosa da prendere sottogamba. In queste pagine
cercherò di mettere a fuoco i problemi più importanti,
tralasciando gli aspetti più strettamente tecnici. Per
questi sulla Rete c'è una quantità di risorse in grado
di soddisfare ogni curiosità.
Queste pagine non saranno neanche un corso di
scrittura. Credo che per imparare a scrivere ci sia una
sola scuola utile: la lettura. Chi non legge, e non legge
molto, è difficile che sappia scrivere. Non c'è corso
che tenga, perché scrivere è come suonare uno strumento.
Non bastano la teoria, il solfeggio e l'esercizio. Serve
l'orecchio. E l'orecchio si fa soltanto con l'ascolto di buona
musica.
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