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                      Giancarlo Livraghi non è stato soltanto uno dei Padri fondatori dell'internet
                      italiana e un difensore dei diritti civili. E' stato uno dei
                      più influenti attori sullo scenario internazionale della pubblicità.
                       Dal 1980 al 1993, data nella quale si ritirò per concentrarsi sullo studio dell'impatto 
                      culturale dell'(allora neonata) internet, aveva fondato e presieduto
                      la Livraghi, Ogilvy&Mather, oggi semplicemente Ogilvy
                      Italia. 
                      La notizia della scomparsa di Giancarlo si è rapidamente diffusa nella
                      comunità dell'advertising, ma né sul sito istituzionale della Ogilvy,
                      né su quello della filiale italiana qualcuno ha speso anche solo una
                      parola per dire "addio" a uno dei loro uomini migliori (perlomeno: ho cercato
                      accuratamente sui due siti, anche tramite Google, ma non ci sono stati
                      risultati). 
                      Questo fatto rinforza la sgradevole percezione che ho sviluppato
                      interagendo con lo stile di management "made in USA": quando vai via, te
                      ne sei andato. Non importa quanto tu abbia fatto per l'azienda. D'altra
                      parte, un essere umano è soltanto una "risorsa". 
                      Poi, mi viene in mente l'approccio manageriale di Adriano
                      Olivetti. 
                      E' vero, oggi la Olivetti - che ben prima di Richard Stallman inventò il
                      potente concetto di Open System Architecture - non è che un vago ricordo
                      nel mondo dell'ICT. 
                      Ma il suo modo di intendere le relazioni industriali è ancora un sistema insuperato per far lavorare bene insieme le persone. 
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