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Tabulas - Manlio Cammmarata progetti editoriali


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LIBRI LIQUIDI

Come fare l'editore di te stesso

(Estratto di alcuni passaggi del capitolo 9 dell'ebook)

Il tempo del "manoscritto"

Sulla tua opera prima hai lavorato per mesi, forse per anni. Ora sei pronto per mandare il manoscritto a un editore. Manoscritto? In realtà è un "videoscritto". Ma chiamiamolo ancora così, un po' perché dà meglio l'idea della fatica di scrivere, un po' come metafora di un momento cruciale: quello in cui l'aspirante autore si aspetta che un editore capisca subito l'importanza dell'opera che gli viene proposta. Invece molto spesso è solo l'inizio di un lungo percorso che non arriva da nessuna parte.

Lo sai che non è facile trovare chi pubblica il libro. Per questo pensi di mandare il tuo manoscritto a diversi editori. Pensi che non sia un problema. Un tempo, quando il manoscritto era veramente scritto a mano, ogni copia era una nuova fatica. Poi la situazione è migliorata, con la macchina per scrivere e la carta-carbone. Dopo c'è stata la svolta della fotocopiatrice. Infine il word processor e la stampante laser. Facile stampare molte copie, tutte "originali". Ma intanto è arrivata la posta elettronica. Che in un minuto ti permette di spedire decine di copie in PDF. Non devi fare altro che cercare gli indirizzi e-mail con Google. Ma qui ti aspetta qualche sgradevole sorpresa.

Tanto per incominciare, ci sono molti editori che non danno informazioni sull'invio dei manoscritti (Rizzoli e le case del gruppo, per esempio). Molti addetti ai lavori dicono che, comunque, è inutile. Sembra che siano molti i grandi editori che i manoscritti inviati spontaneamente non li guardano nemmeno. Prendono in considerazione solo le proposte di agenti letterari che "fanno parte del giro". O cercano di acquisire i diritti di libri che hanno avuto successo in altre lingue. Oppure fanno il possibile per assicurarsi qualche scrittore che si è già messo in luce con un piccolo editore.

"Al momento non prendiamo in esame manoscritti non richiesti": questo avviso è rimasto per anni sul sito di Giangiacomo Feltrinelli editore. Ora alla pagina "Invio manoscritti" c'è una sequela di messaggi inviati da aspiranti autori, non si capisce a quale scopo. Invece Minimum fax ti spiega con molta cortesia come e qualmente sia sopraffatta dai manoscritti da leggere e il piano editoriale sia chiuso fino alla fine del 2013. Quindi "fino a data da destinarsi non visioneremo più manoscritti inviati spontaneamente... Ma continueremo a selezionare materiale, concentrandoci su quello che ci viene segnalato dalle agenzie e dai nostri collaboratori".

La pagina di Minimum fax suggerisce due considerazioni. La prima riguarda i tempi dei piani editoriali. In un mondo di parole e immagini che cambia a velocità impressionante, è ragionevole fare pianificazioni editoriali con un orizzonte di due anni? Come può un editore prevedere se tra due anni saranno ancora di moda i thriller medioevali o le ricette di cucina? E se fra sei mesi si verificherà che i lettori avranno cambiato preferenze e compreranno a tutto spiano libri di argomento diverso, l'editore pubblicherà i libri messi in calendario due anni prima?

La seconda considerazione è suscitata dalle parole "continueremo a selezionare materiale, concentrandoci su quello che ci viene segnalato dalle agenzie e dai nostri collaboratori". È la conferma di come sia difficile per un autore sconosciuto sperare che un editore prenda in considerazione un manoscritto inviato spontaneamente.
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Gli Autori a Proprie spese

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Sono molti e significativi gli esempi di APS prima ignorati dagli editori e poi diventati celebri. Un recente caso italiano: Federico Moccia, che ha scritto Tre metri sopra il cielo nel 1992. Non è riuscito a trovare un editore e lo ha pubblicato a proprie spese, in poche copie, con la casa editrice Il Ventaglio. È diventato un best-seller quando è stato ripubblicato da Feltrinelli (prima in versione ridotta, poi nel testo integrale) ben dodici anni dopo.

Quante volte gli editori si sono lasciati sfuggire grandi capolavori? Alberto Moravia pubblicò a sue spese Gli indifferenti, Italo Svevo Senilità, Lewis Carrol Alice nel paese delle meraviglie. In un blog che si intitola La penna blu c'è un impressionante elenco di bocciature di opere prime di autori poi diventati famosi. Eccone alcune, a caso: Via col vento, scartato da 38 editori; Carrie, di Stephen King con 30 lettere di rifiuto (prima che gli editori perdessero l'abitudine di rispondere, l'aspirante scrittore deluso si poteva almeno divertire a collezionare le bocciature); Il momento di uccidere, di John Grisham rifiutato da 16 agenti letterari e 12 editori (Grisham ha venduto fino a oggi più di sessanta milioni di copie dei suoi romanzi). Persino Harry Potter e la pietra filosofale, di J. K. Rowling, totalizzò 12 bocciature prima di trovare un editore.

In tempi più recenti Amanda Hocking, dopo che le sue storie di vampiri erano state rifiutate da 17 editori, si è autopubblicata e ha venduto più un milione e mezzo di copie in venti mesi.

Elogio del self-publishing (elettronico)

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Un punto spesso non considerato da quanti criticano la pratica crescente del self-publishing è la sostanziale differenza tra l'autoedizione tradizionale su carta e la pubblicazione sul Web di un'opera in formato elettronico.

La vanity press tradizionale è un percorso lineare, a senso unico: pago, pubblico, sono contento. Invece l'autopubblicazione in Rete mette l'autore di fronte al giudizio del pubblico, apre la discussione e permette di distinguere lo scrittore vero dal vanitoso di turno.

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Si tratta dunque di un modo nuovo per diventare scrittori. Al filtro dell'editore si sostituisce il filtro della Rete. Però non è detto che le scelte della Rete possano essere migliori di quelle dell'editore. Si deve distinguere tra una forma di consenso "di massa", che può non avere alcuna relazione con la qualità di un libro, e la valutazione critica di lettori attenti. Per fortuna, in questa prima fase dello sviluppo degli ebook in Italia, si notano diverse iniziative che fanno ben sperare sul ruolo critico delle comunità on line. La Rete in veste di "critico letterario" potrebbe avere anche un'altra funzione utile: smascherare le operazioni commerciali spacciate come scoperta di geni della letteratura, sbugiardare le fascette trionfalistiche e mettere in ridicolo tanti indecenti "libri del secolo". Quelli che nelle librerie si trovano impilati vicino alla cassa e in tanti li comperano, senza pensarci troppo, quando hanno in mano la carta di credito.
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Autori a Zero Spese

Vediamo quali opportunità offre il Web, nell'estate del 2012, agli AZS. Abbiamo già accennato alla piattaforma di Amazon: si chiama Kindle Direct Publishing ed è disponibile anche per l'Italia. Le istruzioni sono chiare, come è costume della ditta di Jeff Bezos, e accompagnano passo per passo il novello AZS. Per i diritti ci sono due opzioni: si può avere il 70 per cento, ma con una serie di limitazioni, oppure il 35 per cento. È necessario leggere con attenzione le regole che Amazon detta sul prezzo di copertina, anche perché è possibile che l'azienda decida di ridurlo, in funzione della concorrenza. In questo caso i diritti si riducono in proporzione. Amazon può anche offrire gratis il tuo libro, se lo fa qualche concorrente. E i tuoi diritti si riducono a zero.
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Pubblicare su una piattaforma americana può aiutare la visibilità di un autore italiano: Guido Mattioni ha messo il suo romanzo Ascoltavo le maree su Smashwords, in inglese, con il titolo Whispering Tides. E ha guadagnato una nomination al Global eBook Awards 2012 di Santa Barbara, California.

A casa nostra, naturalmente, il quadro è ancora limitato. Ma ci sono diverse strutture che offrono la pubblicazione gratuita di ebook. La più interessante è Narcissus , il settore di self-publishing di Simplicissimus Book Farm. Narcissus vende gli ebook attraverso la piattaforma collegata Ultima Books e li distribuisce alle librerie on line, comprese le più importanti (IBS, Bol, Book Republic, La Feltrinelli eccetera) e senza dimenticare il Kindle Store e l'Apple iBookstore. L'aspetto più interessante di Narcissus è l'attenzione al social, con forum, blog, e FAQ.
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Il contratto e i diritti d'autore

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Il codice ISBN e il deposito legale

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