(Estratto di alcuni passaggi del capitolo 9 dell'ebook)
Il tempo del "manoscritto"
Sulla tua opera prima hai lavorato per mesi, forse per
anni. Ora sei pronto per mandare il manoscritto a un
editore. Manoscritto? In realtà è un "videoscritto".
Ma chiamiamolo ancora così, un po' perché dà meglio
l'idea della fatica di scrivere, un po' come metafora di
un momento cruciale: quello in cui l'aspirante autore si
aspetta che un editore capisca subito l'importanza
dell'opera che gli viene proposta. Invece molto spesso è
solo l'inizio di un lungo percorso che non arriva da
nessuna parte.
Lo sai che non è facile trovare chi pubblica il libro.
Per questo pensi di mandare il tuo manoscritto a diversi
editori. Pensi che non sia un problema. Un tempo, quando
il manoscritto era veramente scritto a mano, ogni copia
era una nuova fatica. Poi la situazione è migliorata, con
la macchina per scrivere e la carta-carbone. Dopo c'è
stata la svolta della fotocopiatrice. Infine il word
processor e la stampante laser. Facile stampare molte
copie, tutte "originali". Ma intanto è arrivata
la posta elettronica. Che in un minuto ti permette di
spedire decine di copie in PDF. Non devi fare altro che
cercare gli indirizzi e-mail con Google. Ma qui ti aspetta
qualche sgradevole sorpresa.
Tanto per incominciare, ci sono molti editori che non
danno informazioni sull'invio dei manoscritti (Rizzoli
e le case del gruppo, per esempio). Molti addetti ai
lavori dicono che, comunque, è inutile. Sembra che siano
molti i grandi editori che i manoscritti inviati
spontaneamente non li guardano nemmeno. Prendono in
considerazione solo le proposte di agenti letterari che
"fanno parte del giro". O cercano di acquisire i
diritti di libri che hanno avuto successo in altre lingue.
Oppure fanno il possibile per assicurarsi qualche
scrittore che si è già messo in luce con un piccolo
editore.
"Al momento non prendiamo in esame manoscritti non
richiesti": questo avviso è rimasto per anni sul
sito di Giangiacomo Feltrinelli editore. Ora alla
pagina "Invio manoscritti" c'è una sequela di
messaggi inviati da aspiranti autori, non si capisce a
quale scopo. Invece Minimum fax ti spiega con molta
cortesia come e qualmente sia sopraffatta dai manoscritti
da leggere e il piano editoriale sia chiuso fino alla fine
del 2013. Quindi "fino a data da destinarsi non
visioneremo più manoscritti inviati spontaneamente... Ma
continueremo a selezionare materiale, concentrandoci su
quello che ci viene segnalato dalle agenzie e dai nostri
collaboratori".
La pagina di Minimum fax suggerisce due considerazioni.
La prima riguarda i tempi dei piani editoriali. In un
mondo di parole e immagini che cambia a velocità
impressionante, è ragionevole fare pianificazioni
editoriali con un orizzonte di due anni? Come può un
editore prevedere se tra due anni saranno ancora di moda i
thriller medioevali o le ricette di cucina? E se fra sei
mesi si verificherà che i lettori avranno cambiato
preferenze e compreranno a tutto spiano libri di argomento
diverso, l'editore pubblicherà i libri messi in
calendario due anni prima?
La seconda considerazione è suscitata dalle parole
"continueremo a selezionare materiale, concentrandoci
su quello che ci viene segnalato dalle agenzie e dai
nostri collaboratori". È la conferma di come sia
difficile per un autore sconosciuto sperare che un editore
prenda in considerazione un manoscritto inviato
spontaneamente.
...
Gli Autori a Proprie spese
....
Sono molti e significativi gli esempi di APS prima
ignorati dagli editori e poi diventati celebri. Un recente
caso italiano: Federico Moccia, che ha scritto Tre
metri sopra il cielo nel 1992. Non è riuscito a
trovare un editore e lo ha pubblicato a proprie spese, in
poche copie, con la casa editrice Il Ventaglio. È
diventato un best-seller quando è stato ripubblicato da
Feltrinelli (prima in versione ridotta, poi nel testo
integrale) ben dodici anni dopo.
Quante volte gli editori si sono lasciati sfuggire
grandi capolavori? Alberto Moravia pubblicò a sue spese Gli
indifferenti, Italo Svevo Senilità, Lewis
Carrol Alice nel paese delle meraviglie. In un blog
che si intitola La
penna blu c'è un impressionante elenco di bocciature
di opere prime di autori poi diventati famosi. Eccone
alcune, a caso: Via col vento, scartato da 38
editori; Carrie, di Stephen King con 30 lettere di
rifiuto (prima che gli editori perdessero l'abitudine di
rispondere, l'aspirante scrittore deluso si poteva almeno
divertire a collezionare le bocciature); Il momento di
uccidere, di John Grisham rifiutato da 16 agenti
letterari e 12 editori (Grisham ha venduto fino a oggi
più di sessanta milioni di copie dei suoi romanzi).
Persino Harry Potter e la pietra filosofale, di J.
K. Rowling, totalizzò 12 bocciature prima di trovare un
editore.
In tempi più recenti Amanda Hocking, dopo che le sue
storie di vampiri erano state rifiutate da 17 editori, si
è autopubblicata e ha venduto più un milione e mezzo di
copie in venti mesi.
Elogio del self-publishing (elettronico)
...
Un punto spesso non considerato da quanti criticano la
pratica crescente del self-publishing è la sostanziale
differenza tra l'autoedizione tradizionale su carta e la
pubblicazione sul Web di un'opera in formato elettronico.
La vanity press tradizionale è un percorso
lineare, a senso unico: pago, pubblico, sono contento.
Invece l'autopubblicazione in Rete mette l'autore di
fronte al giudizio del pubblico, apre la discussione e
permette di distinguere lo scrittore vero dal vanitoso di
turno.
...
Si tratta dunque di un modo nuovo per diventare scrittori.
Al filtro dell'editore si sostituisce il filtro della
Rete. Però non è detto che le scelte della Rete possano
essere migliori di quelle dell'editore. Si deve
distinguere tra una forma di consenso "di
massa", che può non avere alcuna relazione con la
qualità di un libro, e la valutazione critica di lettori
attenti. Per fortuna, in questa prima fase dello sviluppo
degli ebook in Italia, si notano diverse iniziative che
fanno ben sperare sul ruolo critico delle comunità on
line. La Rete in veste di "critico letterario"
potrebbe avere anche un'altra funzione utile: smascherare
le operazioni commerciali spacciate come scoperta di geni
della letteratura, sbugiardare le fascette trionfalistiche
e mettere in ridicolo tanti indecenti "libri del
secolo". Quelli che nelle librerie si trovano
impilati vicino alla cassa e in tanti li comperano, senza
pensarci troppo, quando hanno in mano la carta di credito.
...
Autori a Zero Spese
Vediamo quali opportunità offre il Web, nell'estate
del 2012, agli AZS. Abbiamo già accennato alla
piattaforma di Amazon: si chiama Kindle Direct
Publishing ed è disponibile anche per l'Italia. Le
istruzioni sono chiare, come è costume della ditta di
Jeff Bezos, e accompagnano passo per passo il novello AZS.
Per i diritti ci sono due opzioni: si può avere il 70 per
cento, ma con una serie di limitazioni, oppure il 35 per
cento. È necessario leggere con attenzione le regole che
Amazon detta sul prezzo di copertina, anche perché è
possibile che l'azienda decida di ridurlo, in funzione
della concorrenza. In questo caso i diritti si riducono in
proporzione. Amazon può anche offrire gratis il tuo
libro, se lo fa qualche concorrente. E i tuoi diritti si
riducono a zero.
...
Pubblicare su una piattaforma americana può aiutare la
visibilità di un autore italiano: Guido Mattioni ha messo
il suo romanzo Ascoltavo le maree su Smashwords, in
inglese, con il titolo Whispering Tides. E ha guadagnato
una nomination al Global eBook Awards 2012 di Santa
Barbara, California.
A casa nostra, naturalmente, il quadro è ancora
limitato. Ma ci sono diverse strutture che offrono la
pubblicazione gratuita di ebook. La più interessante è Narcissus
, il settore di self-publishing di Simplicissimus Book
Farm. Narcissus vende gli ebook attraverso la
piattaforma collegata Ultima Books e li
distribuisce alle librerie on line, comprese le più
importanti (IBS, Bol, Book Republic, La Feltrinelli
eccetera) e senza dimenticare il Kindle Store e l'Apple
iBookstore. L'aspetto più interessante di Narcissus è
l'attenzione al social, con forum, blog, e FAQ.
...
Il contratto e i diritti d'autore
...
Il codice ISBN e il deposito legale
...
Prima di scrivere, leggi!
...
|