Il mercato cresce anche in Italia. Diversi editori
lanciano collane a prezzi minimi. Amazon rilascia il
nuovo formato KF8: multimediale, ma soprattutto basato
su uno standard. ISTAT: l'e-book nel
"paniere" dei prezzi al consumo.
Il mondo degli e-book si muove. Nei diversi settori della
filiera si registrano continuamente novità interessanti,
anche se i problemi non mancano. Ecco alcuni spunti che
danno la misura dell'evoluzione in atto.
Incominciamo con alcuni numeri. Raccolti qua e là,
quindi con beneficio di inventario, in particolare dal
sito del convegno If
book then, che si è svolto a Milano nei primi
giorni del mese, organizzato da Book republic.
In Italia nel 2011 sarebbero stati scaricati tra gli 800 e
i 900 mila libri dai principali e-book store. Copie
regolari. Quante quelle pirata? Nessuno lo sa, ma quello
ufficiale è un numero non trascurabile, considerando la
diffusione minima dei dispositivi di lettura. Che ora,
dopo le vendite di fine anno, dovrebbero essere almeno
200.000. Si aggiungono i forse 700.000 tablet, che però
di solito non sono acquistati con l'intento principale di
leggere libri.
Altra musica negli Stati Uniti, dove ormai il mercato
degli e-book ha raggiunto il 20 per cento delle vendite di
libri. Non ci sono cifre assolute attendibili, perché il
principale distributore, Amazon, non fornisce dati
specifici. D'altra parte quelli che vengono diffusi a
volte sembrano strampalati. "Negli Stati Uniti il numero di tablet e ebook reader, dagli iPad Apple ai Kindle di Amazon, è passato da quaranta a ottanta milioni di pezzi divisi fra le due tipologie",
dice Marco Ferrario di Book republic (su Repubblica
del 2 febbraio).
Se si considera che il Kindle è un dispositivo di
lettura che costa un quinto dell'iPad, e che il secondo
serve anche (e male) a leggere libri, appare
improprio mettere insieme i due apparecchi per valutare le
dimensioni del mercato.
Per noi è più interessante sapere che nel 2011 in Italia
il settore degli e-book sarebbe passato dallo 0,1 allo 0,5
per cento del mercato dei libri. Ancora troppo poco
perché si possa parlare di boom.
Ma altri segnali inducono all'ottimismo: sembra che i
nostri editori, sempre molto prudenti, incomincino a
capire che il mercato i libri liquidi non è la morte del
libro e, sopratutto, del suo business. Assaggiano il
mercato: qualche titolo recente viene venduto in formato
digitale a un prezzo che è circa la metà di quello del
libro di carta (come è logico che sia, conti alla mano).
Altri lanciano collane a basso prezzo. Fazi, per esempio,
propone libri di economia, finanza e geopolitica a un
euro, in italiano e in inglese (scelta acuta, considerando
le dimensioni del mercato anglofono).
Feltrinelli adotta i fatidici 99 centesimi per una
collana che comprende titoli interessanti, fra i quali
diversi best seller del passato recente, con autori noti:
un ottimo incentivo per indurre alla lettura anche i più
riottosi tra i troppi non-lettori dello Stivale.
Ma forse la notizia più significativa viene dall'ISTAT: i
prezzi degli e-reader e del downnload degli e-book sono
entrati nel "paniere" dei prodotti valutati per
il calcolo dei prezzi al consumo. Una scelta forse
prematura, considerando le attuali dimensioni del mercato.
Ma certo non casuale, da parte di un ente che conosce
molto bene le dinamiche dei mercati.
Cambiamo prospettiva e guardiamo le novità dal punto
di vista della produzione editoriale. Una novità
annunciata da qualche tempo, ma comunque importante, è il
rilascio del nuovo formato di Amazon per gli e-book da
leggere sui Kindle. Si chiama KF8 (Kindle Format 8),
consente di inserire contenuti multimediali e di
impaginare i libri in forma meno rudimentale di quanto sia
possibile fare adesso. Da provare al più presto.
Il KF8 si pone in diretta concorrenza con l'altrettanto
nuovo iBooks Author 2 di Apple (vedi Formati e-book, Apple aumenta la confusione).
Ma quello di Amazon è un formato molto più aperto,
perché si può usare su qualsiasi piattaforma e non pone
limiti ai canali di distribuzione. Inoltre, stando ai dati
della casa, rispetta in pieno lo standard aperto HTML 5.
Questo dovrebbe significare la possibilità di realizzare
efficaci software di editing (che per ora mancano anche
per la piattaforma ePub) e così migliorare la qualità
dei libri.
Tirando le somme, nei prossimi mesi avremo di che
divertici.
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