Mentre all'estero i libri
liquidi vanno alla grande, da noi ci sono ancora molte
resistenze, anche da parte di case editrici grandi e piccole.
Ecco le obiezioni che mi ha fatto un editore pochi
giorni fa, che spiegano molte cose.
Da più di due anni gli ebook sono una realtà anche sul
mercato editoriale italiano. Ma una buona parte degli
editori, anche quelli che li pubblicano, continua a
vederli come "nemici" del libro tradizionale.
Il testo che segue è la trascrizione - più fedele
possibile - di una conversazione che ho avuto pochi giorni
fa con un conoscente, socio di una piccola casa editrice.
Ho ripetuto le stesse cose che ho incominciato a scrivere
su queste pagine due anni fa. Non è incoraggiante.
Editore. Ho sentito Radio Libri. Carino,
convincente. Una recensione in due minuti non è facile,
complimenti.
Manlio. Grazie.
Ed. Volevo segnalarti una cosa che abbiamo pubblicato
da poco [cita il titolo del libro e l'autore].
E' l'opera prima di una giovane autrice molto
promettente. Sembra già uno scrittore maturo. E'
originale.
M. Bene, gli darò una prima scorsa e ti farò
sapere. Mandami l'ebook.
Ed. Ebook? Noi non facciamo ebook! Noi facciamo
libri veri!
M. Ma dai...
Ed. E poi con gli ebook c'è la pirateria. Se
pubblichi un ebook te lo copiano subito, e noi andiamo
falliti.
M. Perché, i libri di carta non li copiano?
Ed. Ma no, fare le fotocopie costa più che
comperare il libro.
M. Sei davanti al computer?
Ed. Sì.
M. Allora apri Google e scrivi: "camilleri
pdf gratis"
Sento il rumore dei tasti. Passano alcuni secondi.
Ed. Cazzo!
M. Visto? Se un libro ha successo, viene
piratato anche se è di carta. Puoi vederla anche al
contrario: se un libro viene piratato, vuol dire che ha
successo. Perché non fai una ricerca con qualche titolo
della tua casa?
Ed. Noi non siamo editori da grandi numeri. I
nostri libri non interessano la pirateria.
M. La pirateria sembra che faccia bene ai libri.
Guarda nel blog di Tabulas: più o meno un anno fa ho
pubblicato un post in cui cito Paulo Coelho, che racconta
come le copie pirata degli ebook hanno fatto decollare le
vendite dei suoi libri di carta [Paulo Coelho:
i miei ebook a 99 centesimi]. Gli ebook sono
uno stimolo all'acquisto d'impulso: vedi il libro, fai
clic: comperato in pochi secondi. Ora, se il libro di cui
mi hai parlato fosse su Amazon, io ne avrei già un
estratto sul Kindle, e in pochi minuti potrei decidere di
comperarlo. Con questo sistema compero molti più libri di
prima, me li porto tutti dietro e non occupano uno spazio
che in casa non ho più.
Ed. Poi c'è il fatto che gli ebook sono brutti.
Il nostro grafico ha fatto delle prove. Vengono una
cagata.
M. Perché bisogna saperli fare. E non è
facile, le prime volte. E, soprattutto, non si deve
cercare di ottenere la stessa impaginazione della carta.
L'ebook si legge in modo diverso. E' anche più comodo,
quando ci hai fatto l'occhio e la mano.
Ed. L'ebook è un costo aggiuntivo, che di
questi tempi non ci possiamo permettere.
M. E' un costo irrilevante, se lo produci
insieme alla carta. E bastano poche copie vendute per
ammortizzarlo. Considera che il costo marginale di
ogni copia dopo la prima è pari a zero e il margine può arrivare al 70
per cento del prezzo finale.
Ed. Non mi convincerai mai.
M. Facciamo una cosa: ti mando una copia del mio
"Libri liquidi", così scopri qualcosa di più
sugli ebook. Nella email ti scrivo anche come leggerlo sul
PC.
Ed. Si può leggere anche sull'iPad?
M. Certo, iBooks legge anche il formato epub.
Ed. Non c'è la protezione?
M. No, è del tutto inutile. Si neutralizza in
pochi secondi.
Ed. Mah...
M. Prova. Poi ne parliamo. Tanto, tra poco più
di un mese ci vediamo al Salone del libro.
Ed. Sì, ci vediamo a Torino. Ciao.
M. Ciao.
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