| Sembra che sia finalmente primavera. Sboccia infatti una
                      novità importante: Google entra nel mercato italiano
                      degli ebook, con "migliaia di titoli" (quanti
                      non lo dice). Si possono comperare da ieri su Google
                      Play. E' primavera anche a Torino, dove si apre domani il Salone
                      internazionale del libro. Per la precisione è "Primavera
                      digitale", come recita il tema conduttore di
                      quest'anno.Che significa "primavera
                      digitale"? Si legge nel catalogo: «La Primavera
                      Digitale è un fenomeno che va al di là del futuro degli
                      e-book o dei destini dell’editoria su carta, investe la
                      società tutta intera ed è il motivo conduttore dell’edizione
                      2012 del Salone Internazionale del Libro».
 Generico e scontato? Piuttosto, nel 2012, già vecchio,
                      per quanto concerne la società nel suo insieme. Mentre sul futuro
                      degli ebook e dei destini dell'editoria su carta c'è
                      molto da discutere. Perché il problema non è il destino dell'editoria
                      su carta, ma dell'editoria e basta. Il libro
                      in formato elettronico non è un di più, un qualcosa che si aggiunge al
                      mondo tradizionale dei libri che conosciamo da secoli. E'
                      semplicemente la nuova forma del libro. Per capirlo basta riflettere un attimo sulla
                      trasformazione che la fabbrica del libro ha subito in pochi anni. Prima c'erano il manoscritto, la linotype, la
                      pagina di piombo, la tiratura delle bozze e la correzione
                      con la biro rossa, la nuova fusione delle righe di piombo
                      (i re-fusi), le pellicole dell'impaginato eccetera
                      eccetera.Oggi il libro nasce nel PC dell'autore, arriva via e-mail
                      all'editore, si impagina e si corregge sul video.
                      Insomma, è "liquido" dalla nascita e fino al
                      momento in cui il primo sedicesimo di carta esce dalla
                      macchina.
 In effetti la carta è l'ultimo elemento
                      fisico  che sopravvive nella filiera del libro. Quasi un
                      costoso contrattempo. Oggi  il naturale sbocco del processo
                      produttivo dovrebbe essere il libro in formato elettronico,
                      il libro
                      liquido.
                      L'invenzione dell'ebook reader rende quasi ovvia questa
                      conclusione, perché toglie di mezzo anche qualsiasi cosa che
                      ricordi un computer. E' un mero supporto di lettura, da
                      usare come un libro (compresi gli appunti e i segnalibri). Presenta poi una serie di vantaggi: può contenere un
                      grande numero di volumi nello spazio di un libro
                      tascabile, li fa ritrovare facilmente, consente di cercare
                      in pochi secondi una parola o una frase in migliaia di
                      pagine. L'ebook si può prestare con la certezza che
                      verrà restituito (vi pare poco?). Non si può
                      distruggere, perché da qualche parte ce ne sarà sempre
                      una copia. Magari nella "nuvola". 
                      Certo, il libro liquido ha anche i suoi punti negativi.
                      Non ha quel buon odore che piace a quelli che i libri li
                      annusano invece di leggerli. Non provoca lividi o ferite
                      se ci cade in testa dal piano più alto della
                      libreria.D'accordo, sto esagerando. Sto provocando. Cerco di
                      indurre a una conclusione elementare: l'ebook è
                      semplicemente la naturale evoluzione del libro
                      tradizionale. Non è neanche tanto rivoluzionario, perché
                      sono quarant'anni che si fanno esperimenti di
                      trasformazione dei libri in bit.
 L'ultimo esperimento è riuscito e si chiama e-book reader.
                      E' l'inizio di una nuova trasformazione
                      della filiera editoriale. Solo l'inizio. Perché, se un autore importante come
                      
                      Paulo Coelho inneggia alla "pirateria" e vende i
                      suoi ebook a 99 centesimi, c'è qualcosa che in tanti
                      dobbiamo ancora capire. Qualcosa che non è "il
                      futuro dell'editoria di carta", ma il nuovo mondo dei
                      libri liquidi. Che potranno essere letti anche
                      stampati sulla carta. In alcuni casi solo sulla
                      carta. Ne riparliamo la prossima settimana, al mio ritorno da
                      Torino. |