Vedi anche Dagli
amanuensi a Gutenberg, da Gutenberg
all'ebook
Un libro che si intitola "Libro"
ed è diviso in tre "libri"... Non
è solo un gioco di parole: la tradizionale
suddivisione in "libri" è anche
la metafora di una storia del libro scritta
da uno dei maggiori esperti italiani di
editoria.
Gian Arturo Ferrari è
l'autore, Bollati Boringhieri è l'editore,
semplicemente Libro è il titolo di
un saggio utile per capire la situazione e
le prospettive dell'editoria di oggi.
I tre "libri" corrispondono alle
epoche in cui l'autore suddivide la storia:
la prima è quella del libro manoscritto, la
seconda quella del libro stampato, la terza
quella del libro elettronico.
E' la prima volta, per quanto ne so, che un
importante studioso italiano della materia pone
sullo stesso piano l'invenzione della stampa
e l'avvento del libro elettronico.
Quel libro elettronico che è oggi è
considerato da molti addetti ai lavori,
soprattutto dai grandi editori, come un
prodotto di serie B, che si affianca al
libro di carta. Questo sarebbe
"il libro" per eccellenza,
destinato a resistere per sempre.
Negli ultimi anni molti studiosi hanno
scritto che la "rivoluzione" del
World Wide Web ha una portata pari a
quella determinata dall'invenzione di
Gutenberg. Ma è solo una metafora.
Applicata al libro, è
un'equazione perfetta. Per Ferrari il libro
elettronico sta al libro stampato come il
libro stampato sta al libro manoscritto.
Il punto-chiave di Libro è nel
passaggio dalla seconda alla terza parte.
Infatti nella conclusione del "secondo
libro" l'autore traccia un quadro
impietoso quanto realistico dell'editoria di
oggi, con la trasformazione del libro in
puro "prodotto" da vendere sul
mercato. Conseguenza della trasformazione
del mestiere di editore in impresa
industriale.
In questa luce si apre il "terzo
libro", quello del libro elettronico,
che Ferrari esamina tenendosi a buona
distanza sia dai pregiudizi dei denigratori
sia dagli entusiasmi dei profeti
dell'innovazione tecnologica. E constata
come l'ebook abbia ormai superato il libro
di carta nell'editoria
scientifico-professionale, mentre è ancora
debole nel settore cosiddetto della
"varia".
Ma l'ebook, conclude l'autore, è
destinato ad affermarsi e a sostituire alla
lunga il libro di carta. E gli editori
"dovranno trovare la forza di cambiare
in profondità il proprio modus operandi,
di dargli e darsi un nuovo senso".
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