La storia del romanzo Ascoltavo le maree di Guido
Mattioni, raccontata dall'autore,
impone alcune considerazioni sui temi del libro
elettronico e dell'autopubblicazione.
Vorrei lasciare da parte le solite lamentele su come gli
editori italiani (non) trattano i nuovi autori. Ma nei
fatti il discorso deve partire da qui, dalla frustrazione
dello scrittore che non riceve neanche una risposta di
cortesia dall'editore a cui ha inviato la sua opera.
Eppure l'invio automatico di una email standard non costa
nulla.
A questo punto, allo scrittore che crede nel proprio
libro si prospettano due strade: quella tradizionale della
pubblicazione a proprie spese e quella
dell'autopubblicazione in ebook.
La prima ha precedenti illustri. Basta citare Alberto
Moravia, che non ebbe altra scelta che pagare un editore
per vedere pubblicato il suo primo romanzo. Si trattava -
nientedimeno - che de Gli indifferenti, oggi
considerato un capolavoro della narrativa italiana del
'900. Gli costò cinquemila lire (del 1929)!
Molte storie di questo tipo sono raccontate in un bel
saggio di Gian Carlo Ferretti, Siamo spiacenti,
pubblicato da Bruno Mondadori Per inciso, nella pagina dedicata al libro l'editore non
dice che è disponibile anche in ebook. Chi cerca lo
trova, ma solo in formato ePub - mal fatto - e a un prezzo
esagerato (questo la dice lunga su come molti importanti
editori italiani considerino il libro in formato
elettronico un fastidioso contrattempo).
Il libro di Ferretti elenca, con molti particolari, una
serie di casi in cui libri importanti sono stati rifiutati
in prima battuta da alcuni editori, e solo in un secondo
tempo hanno avuto successo, dopo essere stati accettati da
altre case. Ma ha un limite: non prende - e non può
prendere - in considerazione opere che non sono state mai
pubblicate, forse solo perché nessuno si è preso la
briga di leggerle.
Quanti capolavori vanno al macero, o restano ignorati
per sempre in archivi polverosi, o ammucchiati in cataste
sempre pericolanti alle pareti delle redazioni? Nessuno
può dirlo.
Ma oggi c'è l'ebook e c'è il self-publishing. Che è un
fenomeno molto diverso dalla pubblicazione a pagamento
(vedi Dall'Autore a Proprie Spese all'Editore a Zero
Spese).
Con il self-publishing la filiera editoriale cambia
profondamente. Con la carta il "ciclo di vita"
di un libro inizia nel momento in cui un editore decide di
pubblicarlo (a spese proprie o dell'autore) e finisce
quando le copie invendute vanno al macero.
Con l'ebook il libro segue un percorso unico
dall'ispirazione dell'autore alla diffusione sulla Rete.
Nella Rete resta per sempre e non ci sono i le
"rese" dell'invenduto.
E' facile obiettare che in questo modo si pubblica una
quantità di schifezze. E' vero e basta poco per
rendersene conto. Ma è anche vero che prima o poi
qualcuno legge quel singolo buon libro confuso nel mare di
spazzatura letteraria e lo porta alla luce. Dipende anche
dall'abilità dell'autore nell'uso "sociale"
dell'internet, che nella sostanza non è molto diverso
dalle "pubbliche relazioni" degli editori.
Così può succedere che un bel romanzo come quello di
Guido Mattioni, ignorato dagli editori italiani, trovi la
sua strada in un altro paese, tradotto in un'altra lingua.
E infine approdi alla stampa su carta nella sua lingua
d'origine.
Un caso particolare, certo, favorito da una serie di
circostanze. Ma comunque utile per capire che il libro in
formato elettronico apre un mondo nuovo nell'universo
dell'editoria.
C'è un altro aspetto da considerare: la stampa
digitale rende economiche le piccole tirature e le
librerie on line consentono di tagliare buona parte del
costo della distribuzione. Così l'Autore a Proprie Spese
ha la possibilità di farsi conoscere dal pubblico che
legge solo libri di carta. Ne riparleremo presto.
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