Riprendere un libro di venticinque anni fa. E
ripubblicarlo, per vedere che effetto fanno macchine e
tecnologie di un passato vicino quanto dimenticato.
Pensate: l'internet "non c'era". Esisteva, ma
solo per pochissimi. Io ne avevo sentito parlare,
vagamente, come di una "cosa" che riguadava le
università americane.
Ma non era la preistoria. Eravamo nella seconda fase
dello sviluppo dei personal computer: il PC inventato da
IBM era già diventato AT e serviva anche per la grafica
ad alta definizione (oggi parleremmo di fotogrammi da 12
megapixel). I gloriosi Sinclair, Commodore e compagni
uscivano di scena. C'erano il primo Macintosh e il
Videotel.
Ma le macchine professionali della generazione
precedente erano ancora in servizio: ho scritto Gli
audiovisivi nella comunicazione d'impresa nel 1986 con
un word processor che si chiamava Spellbinder e
girava su un Eagle II con il sistema operativo
CP/M. Usavo la stessa macchina per programmare gli
spettacoli in multivisione, di cui si parla molto nel
libro.
Dal CP/M al libro liquido il passo non è molto lungo,
a pensarci bene. Poco più di un anno fa avevo completato
la versione ebook de L'anomalia, partendo dal testo
in formato digitale. Un lavoro che all'inizio era sembrato
facile. Ma ottenere un risultato decente aveva richiesto
troppi tentativi. Era nato così il primo articolo sugli e-book "Il grafico impaginò la
propria lapide e spirò", che per questo sito
è un po' come il primo soldino di Paperon de' Paperoni.
Al quel punto mi ero chiesto quali fossero le
difficoltà da superare per produrre un ebook, non da un
originale elettronico, ma avendo a disposizione solo poche
copie malridotte di un vecchio libro.
Avevo a portata di mano solo Gli audiovisivi nella comunicazione
d'impresa, pubblicato da Franco Angeli nel 1987. La vecchia carta ingiallita, la
stampa piuttosto scadente. Caratteri e
corpi tipografici diversi, tabelle, molti disegni. Una
prova impegnativa.
Facile andare dal tipografo per eliminare la rilegatura
con un colpo secco della taglierina. Facile mettere i
fogli nello scanner continuo e ottenere, in pochi minuti,
un pdf pronto per il riconoscimento ottico della
scrittura. Pronto?
Nessuno dei diversi software
di OCR provati riusciva a rendere un testo con una
percentuale accettabile di errori. In particolare per le parti
scritte in caratteri bastoni. Altre scansioni, altri
tentativi...
Il lavoro di correzione ha richiesto diversi giorni. Sarebbe stato
più semplice ricavare il testo originale dal
vecchio floppy disk da 5 pollici (ne ho ancora
molti leggibili, ho conservato un drive
funzionante e da qualche parte devo avere il dischetto con
il programma sotto MS-DOS per leggere qualsiasi formato
dei dischi di allora). Ma il fine dell'impresa era la
conversione del libro stampato e il floppy è rimasto al
suo posto.
Ottenuto un testo decente, ho ricostruito in Word
un'impaginazione simile a quella dell'originale. Quindi sono
passato alle prove di conversione nel formato ePub. Sono
partito dai più blasonati software di impaginazione, con
risultati orribili. E, soprattutto, con tempi di
lavoro supplementare intollerabili per una produzione
professionale o commerciale, dove "tempo"
significa "costo".
Poi ho visto che programmi freeware
o shareware (come Anthemion Jutoh, Sigil e
altri) possono dare
buoni risultati, usati anche in combinazione tra loro.
Il risultato, come si può vedere, non è perfetto. Il
libro di carta "ricostruito" in digitale indica
con chiarezza quali sono i limiti attuali degli ebook. E
fa capire come oggi un manuale di questo tipo debba essere
impostato in forma molto diversa, in funzione
dell'edizione elettronica oltre che di quella su carta.
Questo è tutto. Se l'ebook vi piace, è merito anche
degli amici che mi hanno spinto a pubblicarlo. E che
ringrazio per i tanti consigli. Un grazie soprattutto a
Andrea De Prisco, che ha fatto uscire dallo scanner pagine
di bit forse migliori di quelle originali di carta.
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