Gli avverbi sono parole
che spiegano, precisano o modificano il
significato di un'altra parola, di solito un
verbo o un aggettivo. Sono utili, ma spesso "suonano male" e dunque vanno usati con
molte precauzioni. A volte si possono
evitare, in altri casi si possono sostituire
con espressioni più gradevoli e, in fin dei
conti, più efficaci.
Rileggiamo il
titolo di questa pagina: Gli
avverbi non costano, ma non si usano gratuitamente Non
suona bene. Proviamo con l'antico avverbio
latino, breve e allegro: Gli avverbi non
costano, ma non si usano gratis Così
abbiamo visto subito un esempio di
quanto possano essere brutti gli avverbi che
finiscono in -mente. Perché sono
lunghi (e di conseguenza rallentano la
lettura) e spesso hanno un "suono"
che non si armonizza nel contesto. Vediamo un altro
esempio. Sì voltò e
uscì velocemente Si
voltò e uscì con passo veloce La
differenza dovrebbe essere chiara. Si
possono fare molti altri esempi: contemporaneamente
può essere sostituito con nello
stesso tempo (vale anche per
l'orrendo parallelamente);
al posto del sempre più diffuso mediamente
è bene scrivere in media;
invece che immediatamente si può scrivere
subito. Ecco: subito,
come qui, ora, dopo e
altri avverbi di tempo di e di luogo, sono espressioni
veloci che non appesantiscono il discorso,
ma spiegano o precisano in modo
efficace (più che efficacemente)
il significato della parola alla quale si
riferiscono. Spesso gli
avverbi sono inutili: correre
velocemente, per esempio, è
un pleonasmo (come si fa a correre piano?).
Ma a volte l'avverbio rinforza il concetto: gridare
forte è più di un semplice gridare. Ci
sono casi in cui il suono dell'avverbio in -mente
può essere utile. Ricordiamo il titolo del vecchio
film "Tutti insieme
appassionatamente", che è più efficace di
"Tutti insieme con passione".
Perché? Perché in un titolo come questo tre parole
sono meglio di quattro. E la parola lunga
finale "distende" una frase altrimenti
troppo asciutta. In
conclusione, la scelta di un avverbio deve
essere fatta in funzione del contesto. E,
come al solito, avendo nell'orecchio la
prosa di buoni scrittori. Leggere resta sempre
il modo migliore per imparare a scrivere.
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