Le parole che aprono questa pagina sono state scritte
da Giancarlo Livraghi nella primavera di tre anni fa, in
un articolo che si intitolava Far morire gli e-book perché
possano nascere. Era la risposta al primo pezzo in
cui parlavo di ebook, "Il grafico impaginò la
propria lapide e spirò", che rifletteva il mio
disagio nell'affrontare la trasposizione di un libro di
carta in un libro di bit. Il mio interesse per i libri
in formato elettronico era nato anche da un suo precedente
articolo, Le malattie infantili degli
"e-book", pubblicato sul suo sito, Gandalf,
nell'ottobre del 2010. Tre pagine che hanno costituito
il primo nucleo di ebook e dintorni, nato come
sezione di MCreporter e poi diventato Tabulas-ebook
e dintorni. Sono
passati tre anni. Rileggevo gli articoli di Livraghi pochi
giorni fa, mentre scrivevo Gli ebook in streaming sono il futuro del
libro? e riflettevo sulle tecnologie che cambiano il
nostro modo di leggere (anche di vivere), ma senza
incidere sulla nostra cultura, sul nostro mondo di idee e
di esperienze.
Pensavo di segnalargli l'articolo, come tante altre volte,
aspettando la sua replica. Ma, proprio in quelle ore,
Giancarlo Livraghi ci lasciava. Aveva ottantasei anni. Ci mancherà. Perché
è stato uno dei "padri fondatori" di InterLex e
di Tabulas, ma soprattutto perché non avremo più un
punto di riferimento critico sulle cose che scriviamo a
proposito di tecnologia e di innovazione. Nel 1993
aveva concluso la sua esperienza di pubblicitario - di
grande pubblicitario - e aveva incominciato a occuparsi
attivamente dell'internet e del nuovo mondo della Rete. Da
esperto studioso della comunicazione seguiva il cambiamento
della società determinato dalle
tecnologie e avvertiva i rischi connessi al loro uso
"passivo", primo fra tutti quello per la
libertà delle idee. Così ne 1994 aveva fondato ALCEI
(Associazione per la Libertà della Comunicazione
Elettronica Interattiva, inserendola nel grande movimento
mondiale che si batteva e si batte ancora per i diritti
dei cittadini della Rete. *** Ho già scritto all'inizio di
questa pagina che il contributo di Livraghi è stato
importante per la nascita di questo sito. Oggi riprendo il
suo ultimo articolo sull'argomento, Alcune osservazioni sugli ebook,
che risale a soli tre mesi fa. Lo riprendo per non far
morire una discussione importante. Dobbiamo ricordare come
è nata questa innovazione, anche riflettendo
sulle idee di un uomo di grande cultura, di un bibliofilo
inguaribile, che gli ebook non riusciva proprio ad
accettarli. Giancarlo non riusciva a separare l'idea del
"libro", come prodotto della mente, dal
"volume" che quel prodotto racchiude. Però ne
vedeva l'utilità, sia pure come "complemento"
dell'oggetto di carta. Su questo punto, naturalmente,
aveva ragione. Ma il mondo sta cambiando. Le tecnologie
digitali portano alla "dematerializzazione"
delle informazioni in tutti i campi della conoscenza e
delle attività umane. Il libro in formato elettronico,
nella sua attuale e forse temporanea forma dell'ebook, è
un prodotto della dematerializzazione. Le informazioni non
"esistono" più solo se incorporate in un
supporto materiale, ma sono bit, grandezze immateriali, che
si "materializzano" solo nel momento in cui sono
elaborate da un sistema elettronico e presentate su un
mezzo - uno schermo o altro - che consente all'uomo di
prenderne conoscenza. Con la conseguenza che un mio
libro può anche non essere posseduto materialmente
da me, ma archiviato su una memoria elettronica che si
trova chissà dove. E posso leggerlo in qualsiasi momento,
dovunque io mi trovi, su qualunque apparecchio adatto, scegliendolo tra cento, mille, un
milione di libri. Sarà sempre quel libro, anche se
sarà impaginato ogni volta in un modo diverso. Non
potrà andare perduto, bruciarsi, essere rubato. Né
diventerà illeggibile nel tempo, perché la tecnologia ha
trovato il modo di codificare le informazioni digitali in
modo che possano essere sempre lette con qualsiasi
apparecchio che l'industria produce oggi o produrrà in
futuro. Giancarlo aveva un'opinione diversa, che oggi è
già parte della storia. Per questo è importante
rileggere le sue pagine. Perché solo la storia può
aiutarci a capire chi siamo e che cosa stiamo facendo.
Insomma, se oggi mi occupo di ebook e scrivo certe cose
sugli ebook, è perché all'inizio ho potuto riflettere su idee in
parte diverse dalle mie.
Idee che erano il frutto di una straordinaria indipendenza
di giudizio, di un'onestà intellettuale che nel
mondo di oggi è una qualità scomoda e quindi sempre più
rara. Giancarlo, ci mancherai anche per questo. Non solo
per i tuoi contributi sull'internet o sugli ebook, ma per
quel tuo senso di rispetto per le persone, per la
libertà, per la dignità del sapere. Contro il potere
più pericoloso, quello della stupidità.
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