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BLOG 2014 - 2016 |
Blog 2011-2013 Indice
dei post |
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La guerra contro i libri
liquidi non è cessata |
Piero Borelli - 14.12.16 |
“Ma la guerra contro i libri liquidi non è cessata: ancora nello scorso mese di settembre l’avvocato generale della Corte di giustizia europea Juliane Kokott sosteneva che un ebook non è un libro, ma un "servizio" e quindi non può godere dell'IVA agevolata prevista per il libri stampati.”
(Il libro in formato elettronico è ancora un corpo
estraneo, 12 dicembre 2016).
Voglio essere provocatorio e dichiararmi d’accordo con Kokott. Non solo è inteso come un servizio dagli editori, ma è pure un pessimo servizio.
Non uso per scelta lettori specializzati degli ebook in quanto ritengo che la caratteristica, almeno per me, che mi fa apprezzare gli ebook, sia quella della “leggerezza” e dal poterli stivare in numero considerevole su un unico “oggetto”, richiamarli alla bisogna, ecc… Andare in giro con un tablet, un lettore di ebook e un computer rende praticamente nulla la “leggerezza” del potersi portar dietro un unico oggetto. Concordo, non pienamente ma sufficientemente comprensivo di una serie di funzioni più che minime, magari con la possibilità di collegarsi a cloud storage (es OneDrive da 1TB). Certo c’è la questione della sicurezza tra cracker e spioni (NSA insegna) ma questo problema vale per tutto. È poi è da pirla affidare segreti al digitale.
Passiamo agli ebook. Utilizzo per leggerli sia il software kobo, tolino (IBS) che Digital Editions, e Bluefire Reader.
Tutti hanno una pessima impaginazione del testo e una sfiducia inveterata nell’onesta di chi ha acquistato i libri. Fin ora ho resistito alla tentazione di rendere loro pan per focaccia e di sproteggere i loro volumi. Quello che da più fastidio oltre alla già menzionata pessima impaginazione, è che malgrado averli acquistati gli editori considerino i volumi ancora di loro proprietà. Nessun autore o editore si sognerebbe di venire a controllare cosa ne faccio dei loro volumi cartacei dopo averli acquistati. Li conservo, li butto, li regalo, li presto. E affar mio, lo stesso dovrebbe essere per gli ebook e non lo è, e fino a quando non lo sarà non sono libri (una forma di libro) ma solo e soltanto dei pessimi servizi.
Perché li acquisto? Perché non posso portarmi dietro una mole considerevole dei miei autori e dei miei libri preferiti. Oltre a questo, ed è un fatto che pesa, non c’è altro vantaggio.
Forse il giudizio è eccessivo ma sono nati, per pigrizia, ignoranza, ed ingordigia, già morti.
Piero Borelli
PS: a quando una nuova avventura del colonnello Rey?
Sì, dà proprio fastidio pensare che gli ebook che
acquistiamo non sono "nostri". E' una questione
giuridica piuttosto complessa e la affronteremo presto.
La nuova avventura del colonnello Rey è pronta da un pezzo,
ma non trova un editore serio (vedi La Libia, la politica italiana e il
colonnello Rey e Quando questo romanzo
verrà pubblicato?, qui sotto). Un altro problema che
avrà sviluppi su queste pagine.
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Buone letture: i libri
del 2016 preferiti da Bill Gates
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07.12.16
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Bill Gates, il fondatore di Microsoft, non si occupa più
dell'azienda. Fa altre cose e, fra l'altro, legge. E'
interessante questo articolo in cui parla dei libri che
ha letto nel 2016 e che gli sono piaciuti di più.
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IVA al 4% sugli ebook: è
solo un "impegno" della Commissione UE
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05.12.16
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La notizia riportata da molti siti non è esatta:
l'Unione europea non ha ancora deciso di consentire
l'equiparazione dell'IVA sugli ebook a quella sui libri
stampati. Si tratta solo di un "impegno" (pledge)
della Commissione dei Bruxelles, come si può leggere sul comunicato stampa. e sul sito della stessa Commissione. La
proposta, che riguarda tutto il regime dell'imposta sul valore
aggiunto nell'Unione, dovrà percorrere il lungo iter delle
direttive comunitarie.
In ogni caso si tratta di un'iniziativa tanto attesa quanto
ovvia. Ma non scontata: ancora all'inizio dello scorso
settembre, l’avvocato generale della Corte di giustizia
europea Juliane Kokott sosteneva che non è vero che "un
libro è un libro", ma che un ebook è un
"servizio" e quindi non può godere dell'IVA
agevolata prevista per il libri stampati.
Ora, anche nelle more dell'approvazione del provvedimento,
l'Italia può dormire sonni tranquilli, con l'IVA al 4%
introdotta all'inizio del 2015 grazie all'impegno del ministro
Franceschini.
Anche se...L'IVA al 4 per cento non serve a promuovere l'ebook
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Guadagnano solo i
distributori di ebook
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Giovanni Calesini - 05.09.16
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Concordo almeno in parte con Lei.
a) Gli editori vedono mal volentieri gli ebook che sono facilmente riproducibili (i DRM sono un'assurdità) e sono (erano) soggetti a IVA 22 %
b) E' impossibile studiare a video (PC, Ebook reader o kindle). Per strutturare l'ebook in modo interattivo occorre dare una formazione digitale agli autori, il che, specie in ambito universitario umanistico, è ancora un'utopia. In alternativa
occorrono investimenti per creare nuove figure di tecnici da affiancare agli autori. A questi ultimi manca spesso l'umiltà necessaria
c) E' invece agevole la lettura di testi sequenziali (romanzi ecc..)
d) Peraltro gli editori non capiscono che il DRM avrebbe senso (se funzionasse) sui manuali di studio, in quanto gli studenti ovviamente se li scambiano. Invece sono solo ostacoli alla diffusione in digitale di romanzi, racconti
ecc. In quest'ambito i gusti dei lettori sono talmente diversi che gli scambi (numerosi) sono improbabili.
f) Da una ricerca spannometrica (un tanto al chilo) sembra che gli unici ad avere un ricavo significativo siano i distributori di
ebook, che riescono a distribuire anche poche copie per ogni titolo, ma operano su un'infinità di titoli ed editori. Anche un titolo per editore al mese può
consentir loro di sopravvivere.
Cordialmente
giovanni
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L'ebook, una scoperta
eccezionale
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feanor - 05.09.16
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Per me l'ebook è stata una scoperta eccezionale, una vera svolta.
Scelta dei caratteri, interlinea, intere biblioteche sempre a disposizione, crollo delle spesa per la cultura (sapendo cercare, ovviamente), collegamento ipertestuale con dizionari in diverse lingue e vocabolari in lingua originale (vedete voi se questa non può considerarsi una rivoluzione, un abbattimento dei tempi di ricerca impensabile fino a qualche tempo prima), implementato con la connessione non solo è ben diverso da un libro cartaceo, ma è come paragonare un'affascinante Ford degli anni Venti con la più pezzente delle auto moderne.
Vedete, secondo me, non si dovrebbe confondere il fascino con l'utilità: altrimenti torniamo a scrivere in greco con il nero di seppia sulla pelle d'agnello, e stop! Poi, però, non lamentiamoci se un libro costa quanto un piccolo alloggio.
Nota dolente, di certo, sono i prezzi. La politica delle grandi case è chiara: con prezzi assurdamente alti se gira ci
straguadagnamo, se non gira abbiamo il cartaceo sul quale abbiamo di fatto il monopolio inattaccabile. Cartaceo sul quale si punta, certo per convenienza, ma, purtroppo, anche tanto per abitudine.
Il rifiuto della modernità sta diventando un tarlo della nostra società in molti campi, dalla medicina , all'industria, alla scienza,certo non ne è privo un settore come l'editoria.
Possono dire e tirare i dati che vogliono: io vado in giro e di e-reader ce ne sono sempre di più, i giovani leggiucchiano qualche decimale in più e lo fanno perché possono permetterselo su un cellulare o una " tavoletta ", sia in termini di tempo, gestibilità fisica, che di grano. Amazon sbaglia a non dare i dati, come purtroppo si sbaglia a non censire la materia oscura delle edizioni elettroniche " diversamente esistenti "perché prive di ISBN. La verità è che questo fenomeno,da alcune teste d'uovo già esso in dubbio, è appena, appena all'inizio, nemmeno all'alba, con potenzialità enormi. L'unica cosa davvero triste è che con certi poteri o
formepoteri, una Silicon Valley sarebbe morta prima di nascere, per fortuna esiste un mondo
o fuori dall'Italia e ... fuori dall'Europa, ormai.
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Quando questo romanzo
verrà pubblicato?
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Giorgio Mario Orlando (su Facebook) 30.08.16
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Non conosco
personalmente il col. Rey ma concordo con quando dice avendo
trascorso buona parte della mia vita nel settore delle Forze
Speciali della Marina Militare. A proposito sono convinto che
nell'ambito della ANAIM (Associazione Nazionale Arditi
Incursori Marina) molti sarebbero interessati a leggere un
romanzo molto attuale visto l'interesse nazionale in Libia ed
alla luce dell'impiego degli Incursori a fianco
dell'intelligence italiana. Saremmo quindi interessati ad
essere informati quando questo romanzo verrà pubblicato. Grazie
Anche a me piacerebbe
sapere quando il romanzo verrà pubblicato. E da quale
editore.
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Quando leggo che non si legge mi si legge
in faccia...
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Francesco Canepa 16.06.16
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Carissimo Manlio,
quando leggo che non si legge mi si legge in faccia un pò di diffidenza: ma com'è che
le biblioteche comunali di Roma (tipo quella di via della Gatta al Collegio
Romano, dove passo spesso) sono sempre piene? Non è che - visti i prezzi, purtroppo pesantini per molte persone - si legge (o ci si fa prestare ) il libro colà?
Non so se c'è modo di attingere a quei dati, ma sarebbe interessante: in fondo
l'ignorantezza non è poi così diffusa in Italia !
Francesco TrecCanepa
Carissimo Francesco,
che in Italia si legga poco è certificato dai numeri,
purtroppo: quelli degli editori e quelli dell'ISTAT. Le
biblioteche (non tutte) sono affollate, forse perché ce ne
sono troppo poche. Poi dovremmo chiederci quanti vanno in
biblioteca per il piacere di leggere e quanti perché devono
farlo, per motivi di studio o di lavoro. E' una ricerca facile
da svolgere, anche "a occhio". L'ignorantezza
più o meno diffusa è un'altra storia...
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La giornata mondiale del
libro, purché sia di carta
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24.04.15
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Ieri, 23 aprile, è stata celebrata la giornata mondiale del
libro. La mia allergia alle feste comandate e ai riti inutili
mi ha trattenuto da parlarne prima o durante. Ma, a festa
finita, un commento si impone.
L'annuale ricorrenza istituita dall'UNESCO nel 1995 è come la
festa della mamma, del papà, del nonno, della donna, degli
innamorati, dello speck e del calzino spaiato: una giornata in cui la
gente normale fa la sua vita normale e i media parlano tutti
della stessa cosa. Ma non si regalano rose per la giornata del
libro. E neanche libri, per quanto mi risulta. Però
quest'anno gli editori italiani hanno disseminato per la
Penisola 240.000 libri: una iniziativa intelligente e con un
bel ritorno di immagine.
Ma da qui a far crescere il numero dei lettori italiani...
Impresa forse impossibile, se si continua a parlare dei libri
come pacchi di carta.
Rai 3 ha dedicato alla giornata del libro, di carta, tutta la serata, con
un'interminabile sfilata di personaggi. Pochi dei quali hanno
detto cose intelligenti. Neri Marcorè si è prodotto
nell'ormai stantia gag della tecnologia del libro stampato.
Persino Beppe Severgnini ha perso un colpo, quando ha detto
che lo smartphone è nemico della lettura: per molti è un
utile supporto anche per i libri.
Molto più interessante la mezz'ora di Rai 5 condotta da
Giorgio Zanchini in prima serata, nella quale si è parlato
del rapporto tra cinema e letteratura. Ma lo share del canale
è zerovirgola...
A un certo punto ho spento Rai 3 e mi sono messo a leggere un
libro. Un buon libro. Convinto, ancora una volta, che c'è un
solo modo di indurre gli italiani alla lettura: pubblicare
buoni libri. E pubblicarli su supporti che la gente usa
tutti i giorni, oltre che sugli antichi e maleodoranti pacchi
di carta.
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Se Mondadori compera
Rizzoli, il risultato è il PDL
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07.03.15
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Ovvero Polo Del Libro. Non so chi abbia coniato il calembour,
ma è senza dubbio un'immagine efficace. Il marchio che fa
capo al gruppo Fininvest avrebbe il 40 per cento del mercato
dei libri, con il 70 per cento dei tascabili.
Mondadori significa, fra l'altro, Einaudi, Piemme, Sperling&Kufper,
Mondadori Education e Mondadori Electa, mentre Rizzoli
significa anche Bompiani, Marsilio, Adelphi, Fabbri, Bur,
Sonzogno... In poche parole, quasi tutti i marchi nobili
dell'editoria italiana.
Nei due decenni appena trascorsi il gruppo dell'ex-cavaliere
ha dominato una parte della cultura italiana attraverso "Raiset",
ovvero il mono-duopolio Rai-Mediaset. Ora c'è il rischio che
la stessa situazione si verifichi con i libri.
Ma il punto è anche capire "quali" libri.
Condivido quello che ha scritto Giovanni De Mauro, direttore di
Internazionale: "Servirebbe un progetto, che forse
manca. D’altra parte anche gli appelli indignati e la
resistenza ostinata a qualunque modifica dello status quo
hanno il limite di non offrire una possibile soluzione a
quella che resta una questione irrisolta: come continuare a
fare libri che le persone abbiano voglia di leggere".
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Tutto Terzani "a
partire da 2,99 euro". A partire, appunto...
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07.03.15
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Sarebbe bello se fosse vero: tutti i libri di Tiziano Terzani,
in ebook al prezzo giusto. Li comprerei subito, anche quelli
che ho nell'edizione di carta. Ma c'è il solito trucco,
quelle tre paroline "a partire da" che attirano
l'interesse. Infatti sui negozi on line ci sono undici ebook
di Terzani in italiano, a prezzi che vanno da 2,99 a ben 5,99
euro (il prezzo medio è 4,17 euro). E non sono
"tutti": alcuni si possono acquistare solo di carta.
Perché queste differenze, se il costo (irrisorio) di
produzione di un ebook di narrativa è praticamente lo stesso,
per qualsiasi lunghezza del testo? Ancora una volta chiedo
perché gli editori non vogliono vendere gli ebook. Il libri
di Terzani sono un prodotto che si vende da solo, che si
compera a occhi chiusi. Con gli ebook non c'è nessun problema
di tiratura o di "resi". Tutti a 1,99 euro sarebbero
un successo e il guadagno sarebbe assicurato.
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IVA al 4 per cento sugli
ebook? Sarebbe bello se fosse vero
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21.11.14
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C'è già che esulta e chi parla di giornata storica. Calma,
ragazzi. E' vero che l'emendamento del Governo è stato
approvato dalla Commissione bilancio della Camera, però la
proposta dovrà passare l'esame dell'Aula e poi andare al
Senato. Ma prima, martedì prossimo, dovrà pronunciarsi il
Consiglio Cultura della UE. Ed è molto probabile che dica un
altro "no", come è stato anticipato nella riunione
preparatoria che il Coreper ha tenuto 17 scorso.
Dunque incrociamo le dita, diciamo un convinto
"bravo" al ministro Franceschini (solo insieme alla
Francia contro i burocrati di Bruxelles) e aderiamo alla
campagna Un libro è un libro, promossa
dall'Associazione italiana degli editori (AIE).
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«Amazon distruggerà i
libri». E gli agenti letterari?
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14.10.14
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Su Repubblica di oggi, edizione di
Torino, leggo: "Il più
importante agente letterario al mondo, l'americano Andrew
Wylie, lancia dalla Scuola Holden di Torino un grido
d'allarme: il mondo intero stia attento ad Amazon, e faccia
regole adeguate a difesa dei libri, altrimenti i libri
moriranno".
Aggiunge Wylie "Il problema principale è che Amazon
ridurrà gradualmente il prezzo dei libri da 9.99 a 0.99
dollari. Sta cercando di seguire il modello di Apple. Se gli
editori non si opporranno, verranno distrutti, e con essi gli
scrittori e la cultura stessa". Naturalmente l'agente
letterario invoca leggi - impossibili e/o inutili - per
evitare questa calamità.
Si prega di informare Mr Wylie che oggi gli editori musicali
vivono anche grazie a iTunes, cioè Apple. Non è iTunes che
ha "distrutto" il mercato dei dischi e dei CD, ma
l'evoluzione delle tecnologie.
Se Amazon distruggerà i libri (di carta), probabilmente anche
gli agenti letterari avranno qualche problema. Se questo sarà
un danno per la cultura può essere materia di discussione.
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E' possibile avere
una recensione? Forse non è il caso...
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08.09.14
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Ricevo una email, una delle tante di questo tipo, firmata con
un evidente pseudonimo. Chiede: "è possibile avere una recensione dell'ebook di cui vi invio link di seguito?"
Clicco e leggo la presentazione del libro. E' scritta in un
italiano dissestato. C'è persino una virgola tra soggetto e
complemento. Per curiosità, vado a vedere il sito dell'editore.
La presentazione incomincia con un fastidioso anacoluto e
finisce con un refuso molto evidente. In mezzo c'è scritto
anche "La qualità è fondamentale in qualsiasi cosa si
faccia".
Appunto.
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Le statistiche non danno
elementi per valutare il mercato degli ebook
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Andrea Monti - 01.08.14
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I dati resi noti dalla FEP sono relativamente interessanti perché
non danno le informazioni realmente necessarie per valutare l'evoluzione del
mercato e-book in Europa e in Italia.
I valori aggregati, infatti, dicono poco o nulla sul reale impatto della
concorrenza fra e-book e libri di carta.
Innanzi tutto, sarebbe utile incrociare le vendite per nazione con la
lingua dell'e-book. Poi sarebbe utile segmentare questi dati in funzione
del "genere", delle traduzioni e dei tempi che intercorrono fra la
pubblicazione di un testo in una certa lingua e la traduzione in altre
lingue.
Se questi dati fossero disponibili si potrebbe avere uno spaccato molto
più attendibile della reale diffusione degli e-book. In loro assenza è
solo possibile ipotizzare che i libri liquidi scritti (o tradotti) in
inglese abbiamo una diffusione transnazionale molto più consistente di
quelli scritti in italiano, e che quindi le percentuali di crescita di
questo mercato siano ben più elevate di quelle dichiarate dalla
FEP.
Ma se questa assunzione è corretta, la maggiore diffusione degli e-book
in inglese rispetto a quelli italiani non dipende solo e tanto dalla
maggior base di lettori, ma dalla qualità di quello che viene pubblicato.
Andrea Monti
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Gli inquirenti seguono
la pista letteraria
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26.05.14
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C'è un tale Alberth Mayhem (fantastica la "h" alla
fine del nome!), al secolo Alberto Misano, che bombarda a
tappeto le redazioni con comunicati inneggianti al successo
planetario di un suo thriller autopubblicato. Fin qui è
normale: è solo il più insistente dei tanti self-publisher
che sperano di essere citati per i comunicati stampa invece
che per quello che hanno scritto.
Questa volta, però, la citazione del comunicato è dovuta:
racconta come e qualmente il Nostro abbia trovato una
testa di maiale sanguinante attaccata alla porta di casa.
Fatto singolare, in un posto tranquillo come Cividale del
Friuli. La notizia interessante è che i Carabinieri indagano
seguendo non solo una possibile pista politica, ma anche la
pista letteraria. A qualcuno non è piaciuto il libro? |
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Le donne preferiscono
l'ebook? Bella domanda...
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07.04.14
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La risposta la sapremo il 5 maggio prossimo al Teatro
Testaccio di Roma, alle 18. Saranno presenti esperti della
carta e del digitale: tra gli altri Raffaello Avanzini di
Newton Compton, Antonio Tombolini di Narcissus, Emanuele
Properzi di ScrittoreVincente. E, naturalmente, tante donne
lettrici "forti", tra le quali Alessandra Oddi
Baglioni con il suo Noi ancora una volta.
L'incontro sarà trasmesso anche in diretta streaming da qui.
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La politica suicida dei
prezzi degli ebook
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Pietro B. - 18.03.14
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(Vedi L'ebook deve
costare come un libro o come un'app?)
Gli ebook, parlo delle novità, andrebbero venduti al giusto prezzo che non
può essere quello dell'attuale trend di venderli a 9,99 euro indipendentemente dal prezzo della versione cartacea promozioni a parte. E'
una cosa assurda, ci sono titoli cartacei di 30,00 euro venduti in ebook a
9,99 e titoli cartacei di 12,90 euro venduti in ebook sempre a 9,99 euro.
Ridicolo! Considero assurdo l'attuale politica dei prezzi per non dire
suicida e gravemente favoritrice della pirateria. Ora se debbano costare
come una app non saprei...di sicuro una percentuale bassa rispetto alla
versione cartacea e meno folle dell'attuale "prezzo fisso". Buon
Blog, Pietro B.
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Aspettando un'altra storia
del colonnello Rey
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17.03.14
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Non conosco Marco Esposito, che su Amazon ha dato 5 stelle a Il
colonnello Rey, suppongo. Ma spero che legga questo
ringraziamento alla sua micro-recensione.
E anche la risposta alla sua curiosità, la stessa di Guido
Mattioni: sì, ci sarà una seconda storia del colonnello
Rey. Quando? Non tanto presto, ma ci sto lavorando...
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Premi letterari: ora
tocca al self-publishing. La qualità?
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20.01.14
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Amazon, 20lines e Rizzoli lanciano il primo premio letterario
italiano per il self-publishing elettronico. Si chiama "BigJump",
cioè "grande salto", titolo ambizioso quanto "Masterpiece".
Però Rizzoli è prudente e non dichiara quante copie
stamperà del romanzo vincitore.
Sotto qualche punto di vista è una buona notizia. Sembra
indicare che sta per finire la chiusura degli editori italiani
nei confronti dei libri in formato elettronico e anche che
Amazon non è più "il nemico" da battere.
Il meccanismo del concorso è il più ovvio: la giuria è il
Web, con un peso particolare per 20lines, che è un'isola di
appassionati del grande mare della Rete.
Ma è necessario porsi una domanda: è in grado la Rete di
valutare la qualità letteraria di un libro? Dalle esperienze
fatte fino a oggi sembra di no. Il successo di un ebook
autopubblicato dipende soprattutto dall'abilità dell'autore -
o di chi per lui - di manovrare i social network. In qualche
caso - vedi le "sfumature" - il successo di una
storia ha radici che non hanno niente a che fare con la
letteratura.
Insomma, non c'è ancora traccia di una ricerca della qualità
letteraria di un libro autopubblicato. Ma è di questa ricerca
che abbiamo bisogno, se non vogliamo che il self-publishing si
risolva in una alluvione di testi mediocri (nella migliore
delle ipotesi), dove sia impossibile riconoscere opere di
valore.
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