Lo disse del cinema Louis Lumière, che il
cinema l'aveva inventato insieme al fratello Auguste Marie. Forse nessuno lo ha detto
per l'ebook, ma i fatti mostrano che molti editori non credono nel potenziale
dei libri in formato elettronico.
Basta fare un giro tra i siti degli editori più importanti (ma anche dei
più piccoli), per vedere come gli ebook siano messi in un angolo e qualche
volta anche del tutto assenti. Inoltre, nella maggior parte di casi, è citata
solo l'edizione in formato ePub, anche quando lo stesso libro è disponibile
anche in un formato per il Kindle di Amazon.
Apriamo una delle maggiori librerie italiane online, IBS: cercando per articolo o per autore si trovano solo
libri stampati. Per vedere se c'è anche un'edizione in formato elettronico, si
deve cercare nella sezione specifica dedicata agli ebook. Naturalmente il testo
che ci interessa, se s'è, è solo in versione ePub.
Chi ha un Kindle, cioè con ogni probabilità la maggioranza di chi ha un
e-reader,, deve andare a cercare sul sito di Amazon. Dove c'è (non sempre) la
versione dello stesso libro che l'editore offre direttamente solo nell'altro
formato.
Già, Amazon. Il nemico degli editori? Sembra di sì, anche se è facile
supporre che sia la più grande libreria del mondo. Ha un solo difetto, dal punto di
vista di chi è interessato al mercato del libro: non pubblica i numeri del suo business.
E le sue classifiche di vendita sono inattendibili, perché influenzate dalle
offerte quotidiane a prezzi stracciati.
Anche i prezzi mostrano come agli editori non interessi spingere la vendita
di ebook. Sono spesso troppo alti, vicini a quelli delle edizioni
stampate. Ma produrli costa quasi niente e in ogni caso offrono un margine di
ricavo molto più alto. Di fatto l'editore dovrebbe guadagnare più dagli ebook
che dai libri di carta.
La situazione è paradossale: gli editori fanno la guerra al libraio più
importante e impongono prezzi che scoraggiano l'acquisto (vedi L'ebook deve
costare come un libro o come un'app?).
Altri avversari dei libri in formato elettronico sono diversi
"intellettuali", veri o presunti. Si cita continuamente un librino, Non sperate di liberarvi dei libri
(Bompiani, 2013),in cui Umberto Eco e Jean-Claude Carrière affermavano cose del
tutto sbagliate sui libri in formato elettronico (e forse anche su quelli di
carta). Unica scusante: il testo risale 2009, l'anno in cui Amazon lanciava il
primo Kindle e il mercato dell'ebook era ancora a zero.
Oggi vale la pena di rileggere quel testo, per trovare molti spunti per la
serie "le ultime parole famose". Fra le quali sono significative quelle
scritte nel 1876 in una
comunicazione interna della Western Union (che allora era una società
telegrafica):
Questo cosiddetto "telefono" ha troppi difetti per
poterlo considerare seriamente come mezzo di comunicazione. Il dispositivo è
intrinsecamente privo di valore, per quel che ci riguarda.
Se qualcuno oggi pensa che l'ebook sia "intrinsecamente privo di
valore" può leggere Ebook: dieci punti per capire l'innovazione.
Naturalmente la discussione è aperta.
Post scriptum. L'ho sentito con le mie orecchie da un (vero) esperto
di tecnologie, nell'autunno del 1994: "Il World Wide Web è un'innovazione
senza futuro".
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