Tra i primi cento
risultati di una ricerca con l'espressione "ebook" i
grandi editori italiani sono quasi assenti. In compenso c'è
una quantità di siti che offre libri gratis.
Naturalmente quelli che pochi acquisterebbero.
Quando cerchi qualcosa in rete, vai su Google. Se non hai
nulla di preciso da cercare, vai lo stesso su Google e
inserisci la prima chiave di ricerca che ti viene in
mente. Troverai quello che non cerchi e potresti
avere qualche sorpresa. L'ho fatto poco fa con
l'espressione "ebook" e ho trovato diverse cose
interessanti.
La prima è che vanno per la maggiore i libri gratis,
tanto che ci sono tre siti che ne offrono, nei dieci
risultati della prima pagina. E due, diversi, hanno lo
stesso nome: "ebookgratis" (uno .it e uno .net).
Vado avanti.
Ci sono solo due editori noti, sempre tra i primi dieci
siti trovati dal motore: Mondadori e Apogeo. Ma se clicchi
su Mondadori esce una pagina che dice: "Gentile
lettore, dal 15 gennaio 2010 il sito
www.ebook.mondadori.com non è più attivo". Nulla
che mandi il gentile lettore a bol.it, il nuovo sito della
casa per l'e-commerce.
Se è vero che la "classifica" di Google è
basata soprattutto sui link che puntano a un sito e sul
numero di volte che vengono cliccati, la situazione non è
allegra. Lo confermano le pagine successive, nelle quali
sono del tutto assenti gli editori più importanti. In
compenso ci sono diversi altri siti che offrono libri
gratis, o semplicemente che ne parlano.
Nella quarta pagina compare NewtonCompton. Il Mulino
nella quinta. Alla fine di questa, cioè al cinquantesimo
posto, si trova per la prima volta il sito di Feltrinelli,
ma solo per il libro di Roberto Saviano "Vieni via
con me". E Rizzoli? Nelle prime dieci pagine
non c'è. Poi mi sono stancato di cercare.
Sono invece presenti molti link che puntano a singoli
e-book degli editori più diversi. Ci sono molti venditori
di e-reader, tanti da far venire il sospetto che ci siano
in giro più apparecchi che libri. C'è una quantità di
blog sull'argomento, che dicono tutti le stesse cose.
Molti offrono improbabili "test" di apparecchi,
spesso identici, che appaiono copia-e-incolla dei
comunicati dei fabbricanti.
Si ha la sensazione che tutti parlino di e-book, ma
pochissimi ne abbiano preso in mano uno. Però
l'entusiasmo dilaga. I commenti sui giornali più
importanti sono tutti improntati all'ottimismo e alle
previsioni più rosee per il prossimo futuro. Qualche
volta si esagera: un noto giornalista di una grande
testata si eccita per lo "schermo luminoso"
dell'e-reader. Peccato che non sia affatto luminoso, come
sa chiunque ne abbia visto uno acceso, almeno sul banco di
un centro commerciale (dove gli apparecchi in vendita sono
numerosi - e questo potrebbe essere un buon segno).
Alla fine della "passeggiata" mi resta l'attesa
delle prossime statistiche italiane sulle vendite di libri
e di apparecchi per la lettura. Perché sono curioso di
sapere se la grande (e benvenuta) offerta di libri a costo
zero riesce a spingere le vendite degli e-reader e dei
libri stessi. Che, come sappiamo, costano ancora troppo,
gli uni e gli altri.
Possibile che nessun editore, nessun distributore,
abbia pensato di offrire l'e-reader a metà prezzo a chi
compera più di dieci e-book? O di regalarlo a chi ne
acquista 50?
Potrebbe essere una mossa vincente per far decollare il
settore. Ma forse nessuno ha ancora capito le dimensioni
che può assumere, in poco tempo, il mercato dei libri
"liquidi". E che i ricavi potrebbero ampiamente
compensare l'eventuale (e non probabile) diminuzione delle
vendite di libri di carta.
|