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Tabulae
del terzo millennio: il senso di questo sito
Per l'autore che vuole essere editore di
se stesso
Lo Zen e l'arte
dell'edizione degli ebook
Fare libri elettronici è un mestiere
nuovo. Anzi, antico
Per fare un libro non basta lo
scrittore. Serve anche l'editor
Piccolo manuale della
buona scrittura
In queste pagine si parla di libri. Di libri di carta e
di ebook, che sono la stessa cosa, perché
Il
supporto può essere diverso, ma le
parole restano le stesse. Le parole che, messe in fila, fanno un libro.
Però non basta mettere in fila qualche
migliaio di parole per fare un libro.
Così come qualche centinaio di fogli di
carta legati e provvisti di copertina sono
un volume, ma non necessariamente
un libro.
Eppure nella produzione editoriale
corrente c'è una quantità di sedicenti libri, che
in realtà sono blocchi di carta con
stampata una fila
di parole. Spesso messe una dopo l'altra
come vengono, con segni di punteggiatura
disposti a
casaccio.
Vale anche per molti libri disposti
in astuto ordine di marketing sui banchi
delle librerie, con i marchi di editori
ben noti. E, più spesso, per gli
ebook pubblicati direttamente dagli autori. Che cosa manca a questi
oggetti?
A volte manca un'idea
"forte", una trama originale.
Non un'imitazione passiva di altre storie
che hanno avuto qualche successo
editoriale. Più spesso manca un progetto
editoriale.
Ma che cos'è un progetto editoriale?
Prima di tutto è l'ossatura, lo scheletro che tiene
in piedi il corpo del libro. Ha come
presupposto indispensabile l'idea della
storia, quella che con una parola grossa
possiamo chiamare ispirazione. Poi
c'è la struttura della narrazione, con la sua
divisione in "atti" come quelli
di un'opera del teatro o del cinema. C'è
la sequenza degli eventi e dei pensieri, la crescita
dell'attesa degli sviluppi e del finale,
il senso del cambiamento tra l'inizio e
la conclusione.
Tutto questo è il progetto della storia,
di solito frutto più dell'ispirazione che
della tecnica. Ma il progetto
editoriale prende forma con la
tecnica della scrittura, lo stile narrativo, la
scelta delle parole, il peso degli
aggettivi e degli avverbi. Con la struttura
dei periodi, che suggerisce al lettore le
immagini e le sensazioni che lo scrittore
ha in mente e che spesso non sono facili da
tradurre in parole messe in fila.
Ma siamo ancora all'inizio. Il progetto editoriale
deve essere completato con gli
elementi essenziali del marketing.
Significa identificare i potenziali lettori, i
canali di vendita, il tono della
promozione e (quando c'è) della
pubblicità. Anche la scelta della copertina
più efficace e i testi della
"quarta" sono una componente
fondamentale del progetto. E alla fine del
percorso c'è la decisione sul prezzo.
Esso può avere un ruolo non
secondario nell'attirare i lettori, se
tutti gli altri elementi sono armonizzati
nel disegno complessivo.
Superata la fase della prima stesura, a
partire dalla seconda nulla può essere
lasciato all'improvvisazione. Perché per fare un
libro servono tante cose, quelle
che formano il progetto editoriale.
E che non si improvvisano.
Per saperne di più, leggi anche gli
articoli citati all'inizio di questa
pagina. Soprattutto il Manuale di
redazione del self-publisher.
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