PER TABULAS è un'espressione latina cara ai giuristi.
Significa "documentato per iscritto". Deriva dalla tabula
degli antichi romani: una tavoletta di legno coperta di cera,
sulla quale si scriveva con uno stilo. Lo stilo aveva
un'estremità piatta, con la quale si cancellava il testo,
spianando la cera . Cioè si faceva tabula rasa. Le tabulae
ritornano oggi e si chiamano TABLET. Vuoi vedere che non
abbiamo inventato nulla? Con un po' di fantasia si potrebbero trovare molti
predecessori delle macchine elettroniche di oggi. Per
esempio, tra i ricordi della mia infanzia c'è una calcolatrice
tascabile, di plastica, che faceva i conti spostando dei
cursori con uno stilo. Somme e sottrazioni venivano bene.
Moltiplicazioni e divisioni forse no, ma forse ero io
incapace di farle. Non ricordo bene, ma si usava più o
meno come i tablet di oggi.
Tutto questo per dire che le tecnologie di oggi non
nascono dal nulla. Hanno radici profonde, umane e
culturali prima che tecnologiche. Noi usiamo le dita per
agire sugli schermi "a tocco". Ma anche in
secoli lontani si facevano i calcoli con le dita: non è
un caso se il nostro sistema di numeri è in base dieci.
Né se i moderni sistemi di calcolo sono detti
"digitali".
Dunque, stiamo calmi. Evitiamo il delirio di fronte
all'ultima novità tecnologica, anche perché tra poche
settimane sarà solo la penultima. Dormiamo tranquilli.
Evitiamo alzatacce per metterci in fila all'alba davanti a
un negozio dove sta per essere messo in vendita l'ennesimo
gadget acchiappacitrulli. Lo possiamo comperare
anche domani o dopodomani. Così avremo il tempo di pensarci su e
magari di non comperarlo affatto.
Le vere innovazioni, quelle che possono cambiare la
nostra vita, non arrivano da un momento all'altro. Anche
se il progresso tecnologico è sempre più veloce, ogni
invenzione ha alle spalle anni e anni di studi, di
tentativi andati a vuoto, di lenti progressi. Come i
tablet e gli e-book reader. E quando arriverà un
apparecchio che sarà tablet e reader nello stesso tempo,
sarà solo un passo di un cammino molto lungo.
Ora non c'è dubbio che l'e-book cambia il nostro modo di
leggere e anche di scrivere. Di acquistare e custodire i
libri. Fermiamoci un attimo a riflettere su questo
punto: in qualsiasi momento, dovunque ci troviamo, in
pochi secondi possiamo avere un libro che ci interessa. E
portarlo in tasca, insieme a tanti altri libri, senza
avvertirne il peso.
C'e un altro aspetto nuovo: chiunque può rendere pubblico
un suo libro senza passare per una casa editrice. Non è detto
che sarà un best-seller. Ma se avrà successo, sarà merito
del libro e non di un ufficio marketing. Vi pare poco?
Il rapporto di una persona con i libri è un aspetto
essenziale della sua cultura. E il libro, qualsiasi libro, è
"cultura" nel senso classico, più profondo della
parola. Dunque l'e-book cambia la cultura. Non è una cosa da
niente.
Ecco perché questo sito. Per capire come cambia la nostra
cultura nell'era del libro immateriale, del libro
"liquido". La tabula, la tavoletta del terzo
millennio.
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