I sistemi digitali di
protezione dei contenuti sono spesso inefficaci e penalizzano
gli acquirenti onesti. Ma per i libri elettronici le serrature
hanno molte chiavi e semplificano la riscossione dei diritti.
Libertà di scegliere.
Articolo precedente:
E-bo...ok, il prezzo
è ingiusto - 02.05.11
Prima di entrare nell'argomento "e-book, diritti e
lucchetti" è necessaria una premessa.
Nella società dell'informazione il diritto d'autore è un
problema cruciale. Perché da una parte deve essere
rispettato e, in qualche modo, protetto. Altrimenti gli
autori, quelli che campano della loro creatività, possono
morire di fame. D'altra parte è facilissimo copiare i
contenuti disponibili in formato digitale, con una
qualità identica a quella dell'originale. E quindi
sfruttare le copie in violazione dei diritti degli autori
e degli altri soggetti che intervengono nella filiera dei
contenuti.
Prima, nell'era analogica, la copia di un disco in
vinile o di una videocassetta, per non parlare di un
libro, era più costosa e complicata. E la qualità della
copia era sempre inferiore a quella dell'originale. Il
problema degli utilizzi abusivi era limitato. Oggi è una
questione che coinvolge interessi enormi: l'industria dei
contenuti sta diventando un pilastro dell'economia globale
e la violazione dei diritti comporta danni in qualche caso
non trascurabili.
Attenzione: non è la catastrofe che qualcuno prospetta
in toni drammatici, trasformando ogni utilizzatore abusivo
in un delinquente. Nei numeri che vengono diffusi per dare
l'idea di perdite apocalittiche non si tiene conto del
fatto che a buona parte delle copie illegali non
corrisponde un mancato acquisto di altrettante copie
legali. Ci sono persone che scaricano centinaia di brani
musicali che non acquisterebbero mai e quindi non
provocano alcun danno ai titolari dei diritti. Anzi, fanno
crescere la diffusione delle opere e la notorietà degli
autori.
Bisogna distinguere tra la copia per uso
personale, per esempio per tenere l'originale di un compact
disc a casa e ascoltarne un copia in macchina, o per fare
un regalalo a un amico. Azioni di questo
tipo dovrebbero rientrare nel diritto di chi acquista
legittimamente un contenuto.
Diverso è il caso in cui la copia abusiva viene diffusa
su larga scala attraverso i diversi sistemi illegali di
distribuzione. Qui il danno è evidente e non c'è alcuna
ragione valida per giustificare questo tipo di violazione
dei diritti.
La soluzione adottata dai "padroni dei
contenuti" è nei i sistemi di "gestione dei
diritti digitali" o DRM (Digital Rights Management).
Come tutti sanno, si tratta di "lucchetti"
informatici che inibiscono le possibilità di copia dei
contenuti ai quali sono applicati. In questo modo
penalizzano gli utenti onesti, che non possono neanche
fare una copia di riserva dei contenuti che hanno
regolarmente pagato o trasferirli su dispositivi diversi
da quelli "accreditati"
Invece i disonesti sanno benissimo come eliminare la
protezione, che di conseguenza è del tutto inefficace per
gli abusi su larga scala: la diffusione "pirata"
in violazione dei diritti.
Il risultato è che oggi i DRM, in particolare per i
contenuti musicali, sono in via di estinzione: ha
incominciato a eliminarli proprio il loro più accanito
difensore, la Apple.
Il sistema è reso più odioso dalla
normativa (per l'Italia la legge
sul diritto d'autore), voluta dai padroni dei
contenuti.
Essa stabilisce che a) il titolare dei diritti può
inserire nelle opere sistemi di protezione (art
102-quater); b) la rimozione delle protezioni, o anche
il semplice possesso di strumenti volti unicamente
all'aggiramento delle protezioni, è un reato (art.
171-ter).
E la copia privata? La legge la ammette solo per il
software (art.
64-ter), ma la giurisprudenza ha esteso il diritto
anche agli audiovisivi (vedi DRM:
in Italia la copia privata è un diritto di Andrea
Monti).
Ma qual è la situazione per gli e-book? Ci sono tre
possibilità:
1. la diffusione senza protezioni;
2. il cosiddetto Social DRM: un sistema di
protezione che consiste nella semplice
"personalizzazione della copia", che può essere
riprodotta, stampata, o trasferita senza problemi su un
numero illimitato di dispositivi, ma sempre per uso
personale;
3. il DRM vero e proprio, che però presenta aspetti meno
limitativi di quello adottato per altri tipi di contenuti
e, in più, semplifica la riscossione dei diritti.
Per la precisione, i sistemi di DRM attualmente più
diffusi per gli e-book sono due: uno è quello di Amazon
per il Kindle e l'altro è quello di Adobe per i libri in
formato epub. Non sono tra loro compatibili, per il
problema dei "recinti blindati", che tratteremo
nel prossimo articolo. Ma nella sostanza si assomigliano.
Vediamo il funzionamento del sistema Adobe, che è il
più comune dalle nostre parti. Il "lucchetto"
consiste in un sigillo digitale che la stessa Adobe pone
sulla singola copia dell'e-book, prima che essa venga
messa disposizione dell'acquirente per il download, e
contiene un riferimento all'utente stesso (l'operazione è
compiuta dal distributore del libro). L'acquirente può
scaricare o trasferire il libro su diversi dispositivi,
fino a un massimo di sei, che devono essere accreditati
nella banca dati della stessa Adobe. Quindi lo stesso
libro può essere letto sul reader, sul PC, sul portatile
della fidanzata (opportunamente accreditato sullo stesso
account...) e via elencando.
In questo modo viene meno il principale difetto
dei DRM, che è la limitazione delle copie per uso
personale. In più lo stesso distributore che provvede a
far applicare il sigillo si occupa anche della
liquidazione dei diritti. Un bel vantaggio nei confronti
degli onerosi passaggi attraverso la SIAE (e affini delle
altre nazioni) obbligatori per i contenuti audiovisivi.
Naturalmente anche il DRM degli e-book è aggirabile. Ma a
queste condizioni non c'è motivo di farlo, se non per un
uso chiaramente abusivo del contenuto protetto.
Questa è la situazione, oggi. Siamo agli inizi e solo
col tempo potremo capire quali soluzioni sceglieranno gli
autori e, soprattutto, gli editori. E quali saranno gli
effetti.
Per lo sviluppo della nuova editoria elettronica ci sono
altri e più gravi ostacoli. Continueremo a parlarne su
queste pagine.
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Il lettore
amputato
nel giardino chiuso - 19.05.11
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